Vagando qua e là nella rete mi è tornato in mente il vecchio film “Fiori d’acciaio” che racconta le vicende di un piccolo gruppo di donne in una cittadina americana, donne diversissime tra loro per età, estrazione sociale, carattere, ma accomunate dal fatto di ritrovarsi dalla parrucchiera e, tra una tinta e una permanente, raccontarsi la propria vita.

Nel film avvengono, come capita del resto nella vita reale, fatti allegri e dolorosi, affrontati spesso con la leggerezza del pettegolezzo, mentre gli uomini, mariti, compagni, figli e nipoti, sono relegati ai margini, sbiadite comparse di un universo tutto al femminile.

Di fronte al dolore le donne si rivelano dei fiori d’acciaio, capaci di subire colpi inauditi senza piegarsi, ma ritrovando sempre, dopo il primo momento di smarrimento, la forza di continuare.

Anche nella rete, e nella vita reale, ho trovato donne così: un po’ complicate ma forti, distratte, ma attentissime ai particolari, innamorate, ma capaci di guardare in faccia la realtà.

Donne che affrontano un lavoro impegnativo, si curano dei bimbi piccoli, fanno i compiti con i più grandicelli, stirano le camicie dei mariti, cucinano passando da prove gastronomiche di alta scuola a disastri culinari, senza batter ciglio, badano agli anziani, sempre più anziani e sempre più bisognosi di cure, sanno metabolizzare un grande dolore o una grande gioia senza perdere la testa, e, ogni tanto, si siedono sulla sedia del parrucchiere, dove, quando non si addormentano di colpo, si abbandonano piene di gratitudine alla leggerezza del pettegolezzo.

Coraggio:siamo noi i fiori d’acciaio.