Archivi giornalieri: 10 Dicembre 2006

Quando non c’era l’auditel

Ho visto di recente la trasmissione Rewind (sul canale satellitare Rai Edu2) che ripropone varietà, documentari e sceneggiati a partire dagli albori della televisione in Italia.

Alcuni programmi, rigorosamente in bianco e nero, presentavano temi che oggi difficilmente sarebbero immaginabili: ho assistito ad una trasmissione in cui lo scrittore Mario Soldati percorreva la Maremma toscana intervistando contadini, pescatori e butteri. Lo scopo dell’inchiesta-documentario era quello di scoprire quanto, quando e cosa leggessero gli italiani.
Le riprese erano molto curate (con Soldati lavorava Cesare Zavattini), luci giuste, musiche appropriate, ritmi lentissimi ed inquadrature suggestive, tuttavia oggi penso che una trasmissione del genere non troverebbe posto in alcun palinsesto.

Si può obiettare che allora non c’era scelta, una era l’emittente, uno era il canale, i telespettatori non avevano un telecomando e lo zapping era fantascienza. D’altra parte non esistevano neanche le interruzioni pubblicitarie, anzi non esisteva proprio la pubblicità, almeno come la intendiamo noi adesso, c’era Carosello e c’era la pubblicità occulta: l’insegna di un bar che reclamizza una bibita, la tuta di un meccanico con il logo di un carburante o l’inquadratura con un manifesto.

Era una televisione ingenua che ingenuamente pensava, forse, di doversi assumere anche il compito dell’educazione dei cittadini, non è un caso che abbia contribuito alla diffusione della lingua nazionale.
I giornalisti, gli attori, le annunciatrici avevano una dizione quasi perfetta, senza apparenti inflessioni dialettali.

Siamo lontani anni luce da ciò che vediamo oggi.

Ormai è impensabile un ritorno al passato e fa sorridere l’idea di una televisione educativa e ben educata, però, quando assistiamo a certi spettacoli che inseguono solo lo share, creati per battere, con tutti mezzi, leciti o illeciti, la concorrenza, allora un po’ di nostalgia è inevitabile.