Archivi giornalieri: 22 Dicembre 2006

Venezia.

E’ difficile non essere clamorosamente banali parlando di Venezia, tutto quello che si può dire è stato già detto. Di solito la si definisce unica (bella forza: avete notato che non ha strade, ma canali).

Mi fanno un po’ tenerezza i turisti che ci arrivano per la prima volta, si aggirano ipnotizzati, senza guardare dove mettono i piedi (il che, in una città sull’acqua, può essere anche pericoloso), hanno un’espressione estatica, persa nella contemplazione dei palazzi e del loro riflesso nell’acqua.

Mi piace vagare di notte, quando la città si svuota dell’ondata di turismo giornaliero, e diventa improvvisamente silenziosa, suggestiva e misteriosa,

Eppure…

Tante volte mi sono chiesta come vivano i tanti veneziani residenti, come riescano a condurre una vita normale, tra negozi, uffici, scuole e tutto ciò che riempe quotidianamente la nostra esistenza in un contesto che, per chi viene da fuori, può sembrare un gigantesco parco di divertimento, ma è pur sempre una città con tutte le sue dinamiche.
Non credo che i veneziani facciano la spesa nei negozi di souvenir, qualche volta dovranno pur andare da un medico, in posta o in banca.

Per un turista girare a piedi Venezia è incantevole (estenuante, ma incantevole), al ventesimo ponticello a dorso di mulo il fiato diventa corto e la vista si annebbia, allora si approfitta per fermarsi, per leggere una guida turistica, per scattare una fotografia, tanto lo sfondo è sempre appropriato.

Ma chi deve reggere i ritmi di tutti i giorni come fa?

Non credo che sia semplice abitare in una cartolina (di quelle che i collezionisti definiscono animate), senza, ogni tanto, provare il desiderio di un po’ di pace e di normalità.

Questi sono i pensieri che affollano la mia mente quando mi aggiro per calli e campielli un po’ esterni ai circuiti del turismo di massa, quando mi soffermo ad osservare le case (non i palazzi signorili), evidentemente abitate da gente normale, che vive e lavora esattamente come me.

venezia

Questo è il motivo per cui mi piacerebbe abitare, almeno per qualche mese, a Venezia.