Archivi giornalieri: 29 Dicembre 2006

Son tutte belle…

C’è in giro una pubblicità, credo di un nuovo modello di automobile (per inciso se si ricorda lo spot e non il prodotto pubblicizzato, non mi sembra che lo scopo sia stato raggiunto), in cui compare un gruppo di giovani donne, rigorosamente vestite di nero, proprio come gli “All Blacks”, impegnate nell’eseguire l’Haka (la danza maori), l’idea è che ci vuole molta grinta per essere mamme oggi.

In realtà credo di conoscere anch’io qualche giovane mamma di questo genere.

Di solito sono super impegnate a scarrozzare i simpatici frugoletti da un punto all’altro della città, dalla scuola, alla palestra, al corso di danza, alla piscina e nei ritagli di tempo trascinano il cane di casa a fare pipì.

Ci vuole grinta davvero per uscire indenni da tour de force di questo genere, eppure  spesso esibiscono una linea invidiabile, indossano abiti alla moda (qualche volta sottratti alle figlie adolescenti), sono efficienti, ben truccate, con le chiome fresche di permanente, le unghie curate, la bigiotteria giusta, guidano dei veri e propri mezzi corazzati e non mi stupirei se fossero persino delle ottime cuoche, esperte nel calcolo delle calorie e nella preparazione di piatti dieteticamente equilibrati.

Le incontro, qualche volta, nei colloqui scuola-famiglia, iperprotettive, sempre rigorosamente schierate dalla parte dei figli (anche e soprattutto quando i figli hanno torto o si sono comportati male), raramente accettano critiche o consigli sulla loro azione educativa.

C’è solo un piccolissimo problema, hanno troppo poco tempo per parlare con i ragazzi e soprattutto per ascoltarli, se sono piccoli spesso li piazzano davanti alla balia elettronica (la televisione) e così, quando i bambini crescono, manca loro l’allenamento a comunicare con i figli e scoprono, quando è tardi, che, pur passando molto tempo con loro, non li conoscono veramente.

E’ triste, ma qualche volta succede che un alunno o un’alunna mi chieda di parlare di qualche problema personale e purtroppo, quando li invito a rivolgersi alla mamma, la risposta è invariabilmente:

“Tanto non mi capisce!”