Archivi giornalieri: 7 Dicembre 2006

Mai visto “House M.D.”?…Continuiamo così, facciamoci del male

Torno ancora una volta a parlare del mio telefilm preferito (almeno per il momento) in attesa di capire quando verrà programmata, in Italia, la terza stagione.

La serie è partita un po’ in sordina su Italia uno, ma in breve tempo ha conquistato un numero di spettatori rilevante, tanto che la rete ha programmato la prima stagione, la seconda stagione ed ora (sempre in fiduciosa attesa della terza) ha riproposto la prima.

Lo schema è semplice, si presenta in ospedale un paziente affetto da una patologia banale, in realtà la malattia è molto più oscura, a questo punto lo prende in forza uno staff di specialisti in diagnostica che, dopo vari tentativi di cura, risolvono (quasi sempre) il caso.

A capo dello staff c’è il dottor House (M.D. in latino suona medicinae doctor, cioè medico e non Medical Division come è stato fantasiosamente tradotto in italiano.) che è, come direbbero persone più acculturate di me, l’eroe eponimo.

House non indossa il camice (altrimenti lo scambiano per un medico), zoppica vistosamente e si muove appoggiato ad un bastone (l’uso della gamba compromesso, guarda caso, da una diagnosi sbagliata), si imbottisce di antidolorifici, non parla con i pazienti (perchè mentono), si perde via a guardare General Hospital o a giocare con i videogames, ma è estremamente acuto e scrupoloso e dispone di conoscenze a largo spettro, che gli permettono di affrontare i casi clinici con il piglio di un detective.

Pazienza se, per risolvere il caso, si serve di una serie di esami clinici sofisticati e costosi, che in un ospedale italiano richiederebbero alcuni mesi.

Lo staff è composto dall’avvenente Cameron, dal medico dalla fedina penale non immacolata, Foreman e da Chase un medico australiano di buona famiglia e di belle speranze.

Divertentissime sono le schermaglie verbali con la dottoressa Cuddy, il dirigente sanitario che dovrebbe tenere in riga il protagonista.

I telefilm, al di là di alcuni tecnicismi e di visioni terrificanti degli organi dall’interno (un po’ alla “siamo fatti così”, la serie di cartoni animati sul corpo umano), sono molto gradevoli, anche perché venati da un sottile filo di ironia che lega i rapporti interpersonali.

Va menzionato infine il dottor Wilson che è forse l’unico amico di House, interpretato da Robert Sean Leonard, il ragazzo suicida del film “ L’attimo fuggente“, segno che quando uno è destinato a diventare medico…