Archivi giornalieri: 13 Dicembre 2006

Babbo Natale e la supplente.

Su “la Repubblica” di ieri ho letto un articolo che non so se definire divertente o irritante: “Babbo Natale non esiste. Licenziata la supplente

I fatti, in breve, sembra che in una scuola elementare nei dintorni di Londra una maestra (logicamente supplente) abbia rivelato ai pargoletti, di “soli” nove/dieci anni, che il simpatico vecchietto, frutto di una strana contaminazione tra San Nicola e una celebre bevanda d’oltreoceano, non esiste, scatenando le ire dei genitori e l’immediato licenziamento da parte del dirigente.

Fermo restando che dovrebbe essere una scelta dei genitori se, come e quando rivelare ai bambini le amare verità della vita (Babbo Natale non esiste, i bambini non li porta la cicogna, sotto i cavoli si trova solo del terriccio, la fata dei dentini ha altro da fare) tuttavia mi sembra che questo episodio si inserisca in un contesto più ampio.

Anche nel Regno Unito, come del resto da noi, si è innescata una polemica sulla “cancellazione del Natale”, attuata in nome di un malinteso multiculturalismo che non serve a nessuno.

La coesistenza pacifica tra molte culture consiste anche nel mantenere le proprie tradizioni, senza inutili arroccamenti di facciata e senza timori di offendere la sensibilità altrui.

Mi stupisce anche la credulità dei decenni d’oltremanica, ho l’impressione che i nostri ragazzini siano più sgamati dei coetanei inglesi, dovrei controllare, ma ho motivo di pensare che, in quinta elementare, i frugoletti italici non credano più neanche alle promesse elettorali.

D’altra parte, da che mondo è mondo, i bambini vivono in uno strano, fantastico limbo sospeso tra credere e non credere che difficilmente un adulto maldestro riesce a scardinare.

Ricordo che, quando mio figlio aveva circa due anni, considerandomi una mamma moderna, gli spiegai con il dovuto tatto che erano i genitori ad acquistare i regali per Natale.

La rivelazione non fu particolarmente traumatica, anzi il piccolo ne approfittò per rivolgere direttamente a noi delle richieste esose , senza alcuna possibilità di trattativa da parte nostra.

Se non che, quando cominciò a frequentare la scuola materna, un giorno, verso Natale, tornò a casa tutto arrabbiato:

“Mi avete raccontato solo storie: BABBO NATALE ESISTE!” , ci apostrofò con velato disprezzo.

…E da quel giorno, per alcuni anni, ho continuato a mettere sul davanzale una ciotola con latte e biscotti per le renne.