Archivi giornalieri: 15 Dicembre 2006

L’adozione dei libri di testo.

Poco prima dell’inizio di ogni anno scolastico, puntuali come il destino, quotidiani e telegiornali dedicano uno spazio abbastanza consistente ai costi dell’istruzione e al rincaro dei prezzi dei libri di testo, poi, dopo il suono della prima campanella, l’argomento va nel dimenticatoio da dove verrà riesumato l’anno seguente.

Per noi insegnanti, invece, il momento topico è fra gennaio e febbraio, quando l’aula professori è gremita di rappresentanti delle case editrici che propongono i nuovi testi per l’adozione che avverrà in maggio.

E’ inutile tentare di sfuggire a queste forche caudine, se si insegna nelle prime classi ci si trincera dietro la facile scusa che per un triennio non è possibile cambiare il testo adottato, ma chi, come me quest’anno, insegna in una terza ha poche vie di scampo.

Purtroppo, ormai troppo spesso, i nuovi testi sono “nuovi” solo per modo i dire: talora cambia l’impaginazione, vengono inseriti nuovi esercizi, viene cambiato l’ordine delle illustrazioni, il peso, la copertina, il titolo, ma la sostanza (a meno che non ci sia una riforma epocale che rimodella i programmi) non può che restare immutata.

Allora perchè cambiare un libro di testo?

Spesso semplicemente perché la vecchia edizione è fuori commercio.

Non si può neppure incentivare più che tanto il riciclaggio dei libri usati perché è arduo, per un bambino di prima media, districarsi su un’edizione diversa da quella dei compagni: anche fare i compiti in gruppo diventa un’impresa.

Diversi anni fa ho insegnato storia in una classe dove coesistevano quattro versioni diverse dello stesso volume, alla fine ce la siamo cavata, ma Saigon, in confronto, era Disneyland.

Perciò mi rassegno, cerco di cambiare il meno possibile, vado alla ricerca dei testi meno costosi e con meno errori (eh sì, errare è umano), e se pesano un po’ di più…pazienza: vorrà dire che i miei allievi useranno il carrellino.