La grande illusione.

In aula professori entra una collega che insegna lettere in terza con un’espressione tra il divertito e il depresso (sembra incredibile , ma è possibile essere depressi e divertiti allo stesso tempo): esce provata da una lezione sul Manzoni che un’allieva ha definito un grande “illusionista” in quanto aderente alla corrente culturale e filosofica dell’illusionismo (sic).

Così, per estensione, illusionisti alla Silvan (o peggio alla Casanova) risulterebbero anche Voltaire, Rousseau, Diderot e d’Alembert e io, da insegnante, mi chiedo: possibile che i ragazzi non si facciano domande? Possibile che non siano sfiorati dal dubbio di aver frainteso? Possibile che, quando sono a scuola, entrino nell’ordine di idee che tutto quanto viene insegnato è “strano” e quindi ci si può aspettare di tutto.

E poi come conciliano l’illusionismo con il “Secolo dei Lumi“? Ma soprattutto dove è andato a finire il “lume della ragione”?

Purtroppo ogni tanto gli insegnanti si ritrovano a fare i conti con la dura realtà: si spiega, ci si sforza di veicolare concetti difficili da comprendere con formule semplici, si affrontano tematiche di ampio respiro e poi si scopre che i ragazzi si sono persi qualche passaggio, hanno malcompreso, hanno frainteso e allora bisogna rassegnarsi e ricominciare da capo, senza dare nulla per scontato.

E’ un vero peccato disilluderli, ma anche i ragazzi dovranno arrendersi all’evidenza, Manzoni non toglieva conigli dal cilindro e non si sognava nemmeno di affettare Enrichetta Blondel.

manzoni

8 pensieri su “La grande illusione.

  1. Artemisia65

    quarto liceo linguistico, ora di lettereratura
    la prof nomina alfieri, una ragazza dice: ma chi, giorgio???? il tronista??????????
    e poi vuoi non esser depressi???????

  2. sonia

    Beh alla storia di tutte le scuole appartiene l’esilerante Biperio.
    Per una che ha abitato a lungo in via Bixio è dura da digerire!

  3. evacarriego

    “Taci taci taci… questa storia mi sta interessando troppo. E’ pericoloso, potrei imparare qualcosa.”

    Questa frase mi è stata detta di recente da mia figlia adolescente: saranno dei somari, ma il senso dell’umorismo non gli difetta. Abbiamo riso da matti.

    (anche i commenti sono esilaranti)

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