E’ arrivato un nuovo armadio (è decisamente un periodo di grandi manovre e grandi cambiamenti) e così, ancora una volta, in anticamera si sono ammucchiati diversi metri cubi di oggetti in attesa di una ricollocazione razionale.

Questa volta però non si tratta di vestiti ma di ricordi e rimetterli a posto non può lasciare indifferenti. Dal mucchio riemergono centinaia di diapositive, tutti i nostri viaggi, Parigi, quando eravamo sposini freschi freschi, Berlino quando c’era ancora il muro e attraversarlo metteva una sottile inquietudine, Amsterdam e le imponenti dighe, i monasteri della Bucovina, Praga, Budapest e Varsavia, e la stupenda vacanza in Andalusia: ci soffermiamo a leggere le etichette con i nomi e le date sui contenitori e la memoria ritorna intatta, e i sentimenti ritornano intatti.

Risistemiamo anche i vecchi album di fotografie, quelli con le pagine ingiallite, la copertina in pelle e le foto fissate con angolini incollati pazientemente ad uno ad uno, qualcuno ha ceduto e un’immagine scivola fuori, ci sono illustrate ingenue scampagnate e pic nic sulle sponde dei laghi lombardi, matrimoni e cerimonie, feste familiari e gruppi nei quali non siamo più in grado di riconoscere nessuno e mio padre in divisa con l’Africa a fare da sfondo.

Riemergono anche documenti vecchissimi, pagelle e libri di scuola, quaderni, la mia laurea e centinaia di altri oggetti che non ricordavamo di aver conservato, ma che ci fa piacere aver conservato.

Purtroppo risistemare i ricordi è bellissimo, ma porta via un sacco di tempo.