Prima che scoppiasse la pandemia, in questo periodo dell’anno, le tre classi seconde della locale scuola secondaria (la scuola media, per intenderci) venivano invitate in biblioteca per tre serate di lettura di racconti del terrore, con brani di Poe, Buzzati, Garlaschelli, Dahl e chi più ne ha più ne metta.
Le sale della biblioteca, completamente buie, decorate (si fa per dire) con ragnatele, erano popolate da inquietanti figure che si animavano per leggere i testi e poi sparivano nelle tenebre, tra rumori sinistri e, logicamente, le grida spaventate dei ragazzi.
Si trattava di un modo non usuale per avvicinare i ragazzi alla lettura e per celebrare in modo non banale Halloween.
Poi l’arrivo della pandemia, la necessità del distanziamento, le classi in DAD per due anni hanno reso impossibile il ripetersi di questa attività che, ormai, era diventato un appuntamento quasi tradizionale.
Quest’anno, finalmente, la paura è tornata ad aggirarsi tra gli scaffali della biblioteca e questo mi sembra un bel segnale di ritorno alla normalità.