La scuola torna in montagna.

Poco meno di un anno fa ho scritto un post sull’esperienza della “Scuola in Montagna” in quel di Lizzola, in alta Val Seriana: ne riparlo perchè in questi giorni nella mia scuola viene riproposta, per l’ennesima volta, l’esperienza.

Una decina di anni fa le classi soggiornavano per tre giorni tra le montagne, alternando attività di scuola di sci, sci libero, orienteering, passeggiate con le ciaspole, osservazione dell’ambiente, osservazioni astronomiche secondo un programma ben strutturato che lasciava ai ragazzi praticamente solo il tempo di mangiare, farsi una doccia e andare a dormire.

Si trattava di un’esperienza forte, un po’ diversa dalle tradizionali gite di più giorni, che solitamente hanno come meta le città d’arte, che è stata abbandonata per i più svariati motivi: qualche insegnante la considerava una gita poco “culturale” nella quale si prediligeva l’attività “fisica”, qualcuno si era stancato di tornare ogni anno nello stesso posto (anche gli insegnanti si annoiano), qualcuno non amava particolarmente la montagna.

Per questi motivi da alcuni anni si è optato per una diversa organizzazione: come ho scritto un anno fa si parte verso le undici e si scia nel pomeriggio, poi, in serata, si torna alla base.

Così come è strutturata l’attività è ancora molto coinvolgente e interessante per i ragazzi, ma presenta alcuni indiscutibili svantaggi: innanzitutto ci si deve sobbarcare una trasferta non brevissima ripetuta per tre giorni, si perde molto tempo per noleggiare i materiali (che ogni giorno vengono utilizzati da ragazzi differenti e quindi adattati ogni volta), si scia nel pomeriggio quando, soprattutto in questa stagione, le piste entrano nella zona d’ombra e quindi diventano decisamente freddine.

Mi piacerebbe che si tornasse alle modalità antiche, anche perché la permanenza in un luogo tranquillo, dove non c’è traffico e i pericoli sono molto limitati è decisamente rilassante, almeno dal punto di vista degli insegnanti accompagnatori, ma non sempre si può avere tutto e allora…accontentiamoci (almeno per ora).

campo scuola

5 pensieri su “La scuola torna in montagna.

  1. enrico

    credo sia una cosa molto stimolante, interessante, piacevole. Sicuramente una fortuna per chi ama la montagna. per noi “marini” impossibile la realizzazione. Ci dobbiamo infatti accontentare del soggiorno, genitori ed alunni, nella struttura comunale all’Abetone. Ma in pratica si tratta solo di una semplice, comune settimana bianca.

  2. donMo

    Qualche giorno fa è uscita un’inchiesta sul Corriere della Sera sulle gite scolastiche. Diceva che molte famiglie sono stanche di quelle classiche perchè eccessivamente dispendiose. Qualcuno potrebbe aggiungere che, così come sono andate strutturandosi, non è che siano neppure granchè educative. Per cui è tanto più meritevole l’esperienza che racconti (certo che quella originaria era anche migliore, ma è anche vero che non si può avere tutto dalla vita).

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