Sotto banco…

Quando andavo al Liceo avevo diversi modi per distrarmi durante le lezioni più noiose o durante certe interminabili interrogazioni che si protraevano magari anche per due ore: mentre gli insegnanti si adoperavano, con grande zelo, a spaccare un capello in quattro io giocavo a battaglia navale con il mio compagno seduto nel banco dietro al mio.

Non si trattava della battaglia navale classica, quella dieci per dieci per intenderci, ma di uno schema che praticamente copriva un intero foglio protocollo a quadretti, dove disegnavamo intere flotte e batterie costiere: in questo modo le partite diventavano ancora più interminabili delle interrogazioni e, alla fine della mattinata, riponevamo con cura il foglio, con il quale avremmo continuato a giocare il giorno seguente.

Era la nostra una trasgressione veniale che comunque, se scoperta, ci avrebbe procurato punizioni piuttosto severe, ragion per cui cercavamo di mimetizzare i nostri schemi tra pile di libri e quaderni e di sussurrare le coordinate dei colpi a mezza voce.

Ho l’impressione, vista la situazione col senno di poi, che i nostri insegnanti se ne fossero accorti, ma lasciassero correre perchè, in fondo, recavamo ben poco disturbo alle lezioni.

Quando non giocavo ingannavo il tempo con la lettura e credo che non fosse possibile che passassi inosservata, visto che stavo sempre al primo banco e tenevo il libro spalancato sulle ginocchia, ma forse nessun professore di Liceo ha cuore di rimproverare una ragazza intenta in questa nobile occupazione e così la passavo regolarmente liscia, d’altra parte ero una lettrice accanita, leggevo in autobus (rischiando violenti attacchi di mal d’auto), leggevo in vacanza, leggevo a tavola (scatenando le ire della famiglia), leggevo alla sera prima di addormentarmi e non mi addormentavo mai (…se il libro era particolarmente avvincente).

Posso dire che “sotto i banchi di scuola” ho conosciuto Pirandello, Svevo, Melville, Tolstoi, Wilde, Gadda, Pratolini, Moravia e tanti altri autori che difficilmente avrei conosciuto “sui banchi di scuola” : un tempo al Liceo Classico si sfiorava di striscio la letteratura del ‘900 e quella straniera era praticamente bandita.

La lettura clandestina era tanto più piacevole in quando proibita e credo che il mio insegnante di letteratura, un signore coltissimo e arguto, in fondo apprezzasse questa mia passione, tanto è vero che fu sempre molto indulgente nei confronti miei e dei miei compagni, forse comprendeva la nostra necessità di colmare i momenti di noia immergendoci in un universo diverso e sconosciuto.

cinque terre

Sarà per questo motivo che non riesco ad essere severa con i miei ragazzi?

10 pensieri su “Sotto banco…

  1. Balthazaar

    Sotto il mio banco conobbi anch’io tutti i miei libri preferiti, da Garcia Lorca a Neruda, da Nietzsche a Cervantes. In fondo preferivo farmela da me la lezione piuttosto che ascoltare chi parlava dalla cattedra. E non credo sia stata del tutto una perdita di tempo.
    Viva te!

  2. kiara

    Io tuttora non riesco ad addormentarmi se ciò che leggo lo trovo avvincente..
    Bella la battaglia navale, ancora conservo qualche foglio nelle mie smemorande..
    Baci.

  3. mad riot

    Io sono all’ultimo anno di liceo, ed ho vissuto in prima persona l’evoluzione…si è passati da giochi come battaglia navale, tris, nomi-cose-città al telefonino. Durante la lezione si vede gente che si accanisce mentre gioca, litiga con il partner via sms, cerca di far squillare il cellulare di un compagno…ecco perchè il ministro ha deciso di bandirli!!! Personalmente durante la lezione o studio per l’ora dopo o, ultimamente, leggo i libri che mi serviranno per la tesina. Un saluto

  4. oscar ferrari

    Anch´io leggevo di nascosto sotto il banco (alla Venditti). E così che ho scoperto capolavori come il Lando, le Ore, Jacula e altri di cui non ricordo il titolo

  5. Miky

    Peccato che oggi gameboy i-pod e cellulari per messaggiarsi hanno preso il posto dei libri …
    Secondo me i razzi di oggi non sanno neanche cosa sia “la battaglia navale”

  6. Fix Me

    Verissimo… posso testimoniare che preferisco ascoltare musica quando il prof è intento in qualche spiegazione mooolto barbosa… leggo abbastanza, ma non a scuola. Cerco distrazioni diverse! 😉

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