Archivi giornalieri: 17 Aprile 2007

Sotto banco…

Quando andavo al Liceo avevo diversi modi per distrarmi durante le lezioni più noiose o durante certe interminabili interrogazioni che si protraevano magari anche per due ore: mentre gli insegnanti si adoperavano, con grande zelo, a spaccare un capello in quattro io giocavo a battaglia navale con il mio compagno seduto nel banco dietro al mio.

Non si trattava della battaglia navale classica, quella dieci per dieci per intenderci, ma di uno schema che praticamente copriva un intero foglio protocollo a quadretti, dove disegnavamo intere flotte e batterie costiere: in questo modo le partite diventavano ancora più interminabili delle interrogazioni e, alla fine della mattinata, riponevamo con cura il foglio, con il quale avremmo continuato a giocare il giorno seguente.

Era la nostra una trasgressione veniale che comunque, se scoperta, ci avrebbe procurato punizioni piuttosto severe, ragion per cui cercavamo di mimetizzare i nostri schemi tra pile di libri e quaderni e di sussurrare le coordinate dei colpi a mezza voce.

Ho l’impressione, vista la situazione col senno di poi, che i nostri insegnanti se ne fossero accorti, ma lasciassero correre perchè, in fondo, recavamo ben poco disturbo alle lezioni.

Quando non giocavo ingannavo il tempo con la lettura e credo che non fosse possibile che passassi inosservata, visto che stavo sempre al primo banco e tenevo il libro spalancato sulle ginocchia, ma forse nessun professore di Liceo ha cuore di rimproverare una ragazza intenta in questa nobile occupazione e così la passavo regolarmente liscia, d’altra parte ero una lettrice accanita, leggevo in autobus (rischiando violenti attacchi di mal d’auto), leggevo in vacanza, leggevo a tavola (scatenando le ire della famiglia), leggevo alla sera prima di addormentarmi e non mi addormentavo mai (…se il libro era particolarmente avvincente).

Posso dire che “sotto i banchi di scuola” ho conosciuto Pirandello, Svevo, Melville, Tolstoi, Wilde, Gadda, Pratolini, Moravia e tanti altri autori che difficilmente avrei conosciuto “sui banchi di scuola” : un tempo al Liceo Classico si sfiorava di striscio la letteratura del ‘900 e quella straniera era praticamente bandita.

La lettura clandestina era tanto più piacevole in quando proibita e credo che il mio insegnante di letteratura, un signore coltissimo e arguto, in fondo apprezzasse questa mia passione, tanto è vero che fu sempre molto indulgente nei confronti miei e dei miei compagni, forse comprendeva la nostra necessità di colmare i momenti di noia immergendoci in un universo diverso e sconosciuto.

cinque terre

Sarà per questo motivo che non riesco ad essere severa con i miei ragazzi?