Archivi giornalieri: 18 Aprile 2007

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Giornata difficile a scuola, entro in classe un po’ alterata perchè uno dei miei ragazzi si è comportato male, sono disposta a perdonare la poca voglia di studiare, la superficialità, la “stupidera”, ma non sopporto la scorrettezza e la falsità.

Esibisco un cipiglio particolarmente aggrondato, sbatto (non poso) il registro sulla cattedra, loro (i ragazzi) mi conoscono bene, dopo tre anni hanno imparato ad interpretare il mio umore, il tam tam del corridoio ha già propagato la notizia, praticamente c’è un silenzio assoluto, sanno che la mia faccia significa: “bada a chi sei davanti, pesa le parole, e sbrigati”(per dirla come il Manzoni), così nessuno parla, bofonchiano un saluto di circostanza e si affrettano ad aprire i libri senza alzare lo sguardo, voglio che si capisca che ce l’ho con il mondo intero, anche con gli innocenti, mi odio per il mio atteggiamento, ma non riesco e non intendo comportarmi diversamente.

Poi comincio a spiegare, spiegare è il mio mestiere e farlo mi rilassa, mi sciolgo, l’arrabbiatura a poco a poco mi scivola via, loro, con le loro antennine, lo sentono e cominciano a muoversi, a dire mezza parola in più, a fare domande, badando bene a misurare le parole, facendo attenzione a non rompere il clima che via via diventa più disteso.

La crisi non è ancora superata, ma siamo sulla buona strada, adesso tirano fuori le loro curiosità e i loro dubbi quasi senza ritegno: la geografia dell’Africa li intriga e hanno tante domande da fare.

Poi arriva la domanda che non t’aspetti: “Prof., ma il Nilo va in salita?”.

Ammutolisco incredula, anche i ragazzi ammutoliscono, cala un gelo palpabile sulla classe, si aspettano una sfuriata, ma l’ho detto che sono disposta a perdonare molte cose: non riesco ad arrabbiarmi, mi scappa da ridere all’idea del Nilo che faticosamente arranca verso il delta (che sta su, a nord) dopo aver abbandonato l’ignota sorgente (che logicamente sta giù, al sud) per obbedire ad una geografia spicciola che prevede che i fiumi scorrano dall’alto in basso.

Sorrido e fingo di arrabbiarmi, rivolgo un grato pensiero al cervello del mio allievo, momentaneamente scollegato che mi ha permesso di superare un difficile momento di crisi.

Adesso posso ricominciare……