Archivi giornalieri: 21 Aprile 2007

Prova generale.

Ieri prova generale a teatro, un teatro vero, con un palcoscenico vero, con un sipario vero, con l’impianto luci e l’impianto audio veri.

C’è sempre un po’ di tensione in questi casi, la prima è fra meno di due settimane e non c’è più il tempo materiale per prendere le misure del palcoscenico.

Mi spiego meglio: al giovedì pomeriggio gestisco, insieme ad una pazientissima ed organizzatissima collega, il laboratorio teatrale a classi aperte, questo significa che abbiamo un anno scolastico per mettere venti ragazzini (provenienti da tutte le classi della scuola) in condizione di recitare una pièce teatrale della durata di trenta quaranta minuti.

Il gruppo si forma in base all’adesione degli studenti che scelgono di fare attività teatrale per passione, per esclusione (non hanno trovato niente di meglio da fare), per amicizia (con qualche compagno che ha fatto la stessa scelta), così la mia collega ed io ci troviamo di fronte ogni anno un gruppo molto variegato, non necessariamente composto da personaggi con particolari talenti espressivi, ma questo è proprio il bello.

Ci dividiamo i compiti: io mi preoccupo soprattutto della regia e della recitazione e la mia collega guida i ragazzi nella stesura del canovaccio oltre a tenere d’occhio la sottoscritta che, almeno per quanto riguarda questa attività, è inaffidabile, infatti la mia creatività sfrenata e la sottile vena di follia che mi caratterizza mi spingono a modificare battute e gesti fino a cinque minuti prima di andare in scena.

Lo spettacolo, solitamente, prevede la rappresentazione di una storia inventata dai ragazzi, senza costumi e scene particolari, senza microfoni o altri sistemi di amplificazione della voce, senza un copione scritto, ma improvvisata su un canovaccio…insomma praticamente senza rete.

Per un anno intero si fanno esercizi di mimica e di dizione, si inventa la storia, si improvvisano le scene, si scelgono i ruoli: tutto nello scantinato della scuola, poi, verso la fine di aprile, si esce allo scoperto e si va a provare, per una sola volta, nel teatro che ospiterà lo spettacolo.

I ragazzi imparano a controllare l’emozione, a improvvisare soluzioni, a cavarsela nei momenti di difficoltà, a gestire il panico e tutto questo serve loro non solo ad ottenere una performance gratificante, ma anche ad autocontrollarsi in altre occasioni, magari più importanti (come ad esempio un esame).

Per questo motivo mi piace fare animazione teatrale, perchè so che è un buon modo per fornire ai ragazzi gli strumenti per cavarsela in un sacco di situazioni, fuori e dentro la scuola anche se le due ore passate nel famoso scantinato sono davvero faticosissime.

…e tra due settimane si va in scena…