Memoria.

Raccolgo l’invito di Sbontolo a non dimenticare i fatti di Catania che costarono la vita a Filippo Raciti, raccolgo l’invito a sollevare un’ondata di indignazione perchè nulla, di fatto, è cambiato.

Ha visto giusto un tifoso incontrato al bar, pochi giorni dopo il fatto, che si lamentava per la sospensione del Campionato, ma si consolava affermando con sicurezza che tanto il rigore sarebbe durato poco e presto si sarebbe ricominciato a giocare negli stadi, ad accapigliarsi negli studi televisivi e a tifare nello stesso modo, becero e irresponsabile.

Non credo che sia civile rassegnarsi, non credo che sia civile trincerarsi dietro gli interessi economici per causa dei quali lo “sport più bello del mondo” non può conoscere soste, se non puramente simboliche.

Anch’io invito tutti a ricordare e a tener viva la memoria anche in coloro che preferirebbero addormentarla.

Credo che sia indispensabile continuare a parlarne per non dimenticare.

4 pensieri su “Memoria.

  1. Captain's Charisma

    Per come vanno le cose nel calcio e in Italia, c’era da aspettarselo, ma come dici tu, è giusto non smettere di parlarne, nella speranza di un cambiamento sostanziale e non solo di facciata…

  2. Simone

    Si, parliamone. Come no.
    Ma uno poi si rompe i coglioni di parlarne: vorrebbe che la questione non si risolvesse in una ridicola diatriba sui tornelli.
    Ma investisse un modo nuovo di considerare un gioco.

  3. Sciura Pina Autore articolo

    @Simone: lo spirito del post è proprio questo, parlarne perché tutto non si limiti ai tornelli e a qualche telecamera in più, ma perché si affronti la questione del gioco e del tifo in modo più serio, cominciando a scardinare luoghi comuni e connivenze.

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