Sentiamo dire da più parti che quest’anno sarà un Natale “diverso”, sarà un Natale per molti in solitudine, senza le grandi tavole imbandite con una profusione di cibi e un’abbondanza di affetti, sarà forse un Natale più silenzioso nel quale, probabilmente, troveremo un momento di ripensamento, un attimo di riflessione sui tempi che stiamo vivendo, sarà un Natale in cui ci saranno molte sedie vuote, le sedie di chi è lontano, le sedie di chi non c’è più.
Forse ci accorgeremo che per anni abbiamo vissuto questa festa in modo banale, con superficialità, facendoci prendere da un’emotività un po’ melensa in un clima da “tutti più buoni” che spesso era solo una pia illusione.
In questo clima di attesa di un Natale “nuovo” vorrei invitare chi mi è caro a leggere o rileggere un racconto di Dino Buzzati che spiega in profondità come il Natale sia un tempo di condivisione dell’Amore Divino, ma che, quando si vive in contesti di freddezza e di rapporti interpersonali falsati, può trasformarsi in buio e solitudine e freddo nel cuore.
Buona lettura.