Mio marito ha una spiccata passione (per la quale è spesso bonariamente preso in giro in famiglia) per l’arte e l’architettura contemporanea: spesso si emoziona per edifici quanto meno singolari e, quando è possibile, mi trascina ad ammirarli anche se, di fronte ad alcune manifestazioni artistiche, io, che sono fondamentalmente più amante dell’arte antica o rinascimentale, resto perplessa.

Difficilmente si fa smontare, anzi quando ci troviamo in una zona dove ha scoperto uno dei suoi gioielli, fa di tutto per ammirarlo dal vivo.

Nella nostra recente visita nelle Langhe abbiamo improvvisato una vera e propria caccia al tesoro per visitare la Cappella delle Grazie, una chiesetta costruita tra i vigneti nel 1914 e strappata alla rovina dal restauro e dalla decorazione ad opera di David Tremlett e Sol LeWitt.

In realtà la cappella è veramente graziosa, con i suoi colori vivacissimi e le onde che ricordano le ondulazioni delle colline circostanti coperte di vigneti regolari.

(Per altre informazioni sull’opera di Sol Lewitt)