Ho dato un’occhiata all‘inchiesta di Repubblica sui libri di testo che mette in luce una realtà che gli insegnanti conoscono ormai da tanto tempo: spesso basta qualche modifica nell’impaginazione, nelle illustrazioni, nelle didascalie, negli esercizi per fare di un testo un nuovo libro di testo, una nuova edizione con un nuovo codice.

In questo modo le famiglie non si azzardano a comprare i libri usati perchè si rendono conto che i ragazzi, soprattutto quelli della scuola media, si troverebbero in difficoltà con un testo diverso, nell’impaginazione, rispetto a quello dei compagni.

Lo scorso anno nella mia classe è successo qualcosa di simile con il testo di geografia che alcune ragazze avevano ereditato dai fratelli maggiori e che ha creato loro non pochi disagi visto che, all’inizio di ogni lezione, era indispensabile confrontare i libri per poter permettere loro di seguire la spiegazione e a me di  assegnare i compiti.

Questo è uno dei motivi per cui, ormai da cinque anni, ho deciso di non adottare il testo di antologia e di grammatica e, in terza, anche quello di geografia.