Ho visto un’intervista (che purtroppo non sono in grado di ritrovare) nella quale un’avvenente signora affermava tranquillamente che la bellezza è un valore, proprio come la competenza di un medico o di un avvocato, e come tale merita di essere pagata e chi pensa che il mercato della bellezza sminuisca la dignità delle donne può starsene a casa sua, si accontenti di guadagnare duemila euro al mese e non rompa (cito più o meno testualmente).

Quando avevo vent’anni ero decisamente graziosa, ma, stupidamente, mi sono concentrata a riempirmi la testa di conoscenze (astruse come la filologia classica), ma non mi sono mai curata più che tanto dell’esterno, convinta com’ero che non sarebbe durato alla prova del tempo.

Ora che di anni ne ho quasi sessanta continuo a non preoccuparmi molto del “fuori”, ma mi ostino a coltivare quello che c’è “dentro”, guadagno decisamente meno di duemila euro e, giuro, non rompo neppure.

Forse se mi fossi occupata dell’aspetto esteriore per tempo oggi avrei una di quelle facce inespressive, con gli zigomi sporgenti e le labbra sproporzionate, avrei le pelle levigatissima e il fisico scolpito.

Eppure (non capisco il perchè) mi sento a posto così.