Negli anni settanta nacque la teoria del “complotto lunare” secondo la quale gli allunaggi delle missioni Apollo non sarebbero mai avvenute.
Chi sostiene tale la strampalata (a mio modesto avviso) ipotesi ha prodotto prove (a suo dire) inconfutabili dell’imbroglio che la N.A.S.A. avrebbe perpetrato per assicurare agli Stati Uniti il primato nella corsa allo spazio negli anni più caldi della guerra fredda.
Conosco persone innamorate del “complottismo” che non hanno dubbi: l’uomo sulla luna non c’è mai stato, punto e basta.
Ieri la N.a.s.a. ha tagliato la testa al toro pubblicando le foto di una sonda che ha ripreso le zone degli allunaggi dove si notano le impronte dei passettini (piccoli passi per un uomo) degli astronauti.
Certo i miei amici complottisti potrebbero obiettare che con photoshop si fanno miracoli.