Ormai è da un sacco di anni che il primo settembre ci ritroviamo lì, nell’atrio della scuola, ancora con gli abiti estivi, l’abbronzatura e la faccia rilassata: c’è il clima festoso del primo giorno di scuola, in fondo molti di noi lavorano insieme da tanti anni ed è sempre piacevole ritrovarsi.

E’ un’esperienza che condividiamo con i nostri allievi: anche per loro il rientro in classe, dopo le vacanze, è un momento d’incontro gioioso è l’occasione per riallacciare rapporti e amicizie.

Il primo collegio docenti è quasi sempre indolore: si tratta semplicemente di calendarizzare gli impegni di settembre, di definire le assegnazioni delle classi, riprendere contatto con i progetti e gettare le basi per il lavoro dell’anno senza discussioni, senza tensioni.

Tra una decina di giorni la scuola tornerà ad essere scuola, con le voci dei ragazzi, le spiegazioni degli insegnanti, i brusii che provengono dalle porte chiuse lungo il corridoio, quel corridoio che ora è così silenzioso che quasi induce a percorrerlo in punta di piedi.

Bene o male, con i tagli e con le razionalizzazioni, con il personale sempre più ridotto e le classi sempre più difficili, con i problemi di sempre e con i nuovi tra poco la giostra ricomincerà a girare.

Un nuovo giro di giostra, un nuovo anno scolastico.