L’uomo che, secondo le sue stesse ammissioni e le indagini effettuate grazie alla videosorveglianza, avrebbe danneggiato la fontana del Moro a Piazza Navona e la fontana di Trevi ha affermato di aver compiuto il grave gesto per richiamare l’attenzione sulla sua situazione di disagio e si è detto sconcertato per il fatto che nessuno sia intervenuto per fermarlo o, almeno, per dare l’allarme.

Esistono vari livelli di indifferenza, indifferenza nei confronti della salvaguardia del nostro patrimonio artistico e naturale, indifferenza forse legata al timore di immischiarsi in qualcosa che non si capisce, indifferenza forse causata da una scarsa consapevolezza del fatto che monumenti e bellezze naturali sono di tutti noi e a tutti tocca la responsabilità di difenderli e valorizzarli.

Ma c’è un’altra indifferenza, quella nei confronti di chi è in difficoltà e magari chiede aiuto, in questo caso nel modo più sbagliato, ma le sue grida restano inascoltate.

Non credo che si possano comprendere e giustificare gli atti vandalici, neanche se dettati da disperazione, ma non si può comprendere e giustificare neppure l’atteggiamento che, di fronte ad una richiesta di aiuto, ci fa voltare la testa da un’altra parte.