Questa giornata è trascorsa tra risultati elettorali d’oltreoceano altalenanti e “Dpcm” altrettanto altalenanti, tra Stati azzurri e rossi e regioni rosse arancioni e gialle e così non abbiamo avuto neppure un attimo per ricordare che oggi è il 4 Novembre, il giorno in cui si celebra la conclusione della Prima Guerra Mondiale e il compimento dell’Unità Nazionale, ma anche che oggi è il giorno in cui si ricordano i Caduti di tutte le guerre, le persone che hanno sacrificato la propria vita nelle trincee, sulle pietraie del Carso, tra impervi valichi alpini, sotto il fuoco dei mortai, con il terrore dei gas asfissianti, patendo il freddo, la fame e la paura di non rivedere mai più i propri cari.

Se in casa avete una vecchia foto di uno di quei fanti o di quegli alpini (in casa mia ci sono), foto scattate ad un giovane in divisa che nulla aveva di marziale, foto scattate per lasciare un ricordo sicuramente conoscete quello smarrimento nello sguardo, lo smarrimento di chi non riesce a immaginare il proprio futuro.

E’ passato più di un secolo da quelle foto, ma il tempo trascorso non ci autorizza a dimenticare.

Quando ero bambina il 4 Novembre era un giorno di vacanza e in tutte le classi della mia scuola c’era la foto un po’ sbiadita di un Caduto della Grande Guerra al quale, negli ultimi giorni di ottobre, portavamo qualche fiorellino per rendere omaggio ad una persona che nessuno di noi conosceva, ma che era una presenza familiare.

Forse perché fin da piccola ho imparato a ricordare anche oggi riesco a trovare un attimo per non dimenticare.