“… così mi distraggo un po’
E siccome sei molto lontano, più forte ti scriverò
Da quando sei partito c’è una grande novità
L’anno vecchio è finito, ormai
Ma qualcosa ancora qui non va“
Si esce poco la sera, soprattutto quando è festa, anzi non si esce proprio e anche di giorno non si scherza.
“Ma la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando“
Già stiamo aspettando soprattutto le vaccinazioni che forse riporteranno la nostra vita alla normalità che, ormai da dieci mesi, abbiamo quasi dimenticato.
L’anno che se ne sta andando ci ha portato via tante persone e tante cose, abbiamo detto addio a Luis Sepùlveda, a Sean Connery, a Gigi Proietti, a Paolo Rossi, a Diego Armando Maradona, a Franca Valeri, a Gianrico Tedeschi, a Pierre Cardin e al meraviglioso Ezio Bosso, ma quest’anno terribile ci ha portato via anche tante persone care che magari non erano famose, ma che erano “importanti” per molti di noi.
Quest’anno ci ha tolto il piacere di viaggiare, ha chiuso per molto tempo negozi, ristoranti, musei, teatri, cinema, palestre, ha confinato nella solitudine i nostri cari che vivono nelle residenze per anziani, ha fatto sì che si morisse in solitudine.
Quest’anno ci ha fatto indossare le mascherine, ci ha fatto scoprire la categoria dei virologi, ci ha insegnato nuove parole, ci ha mostrato come il distanziamento fisico può diventare un distanziamento “sociale”.
Non credo che avremo nostalgia del 2020 e se e quando lo ricorderemo lo faremo con quei sentimenti che contraddistinguono coloro che hanno attraversato una grande tribolazione e, guardandosi alle spalle, riescono finalmente a vederla con distacco.
Attendiamo fiduciosi il 2021, ma senza farci troppe illusioni e senza grandi aspettative, forse solo così non resteremo delusi.