La scala di cristallo
“Bene, figliolo, voglio dirti una cosa:
la vita per me non è stata una scala di cristallo.
Ci furono chiodi
e schegge
e assi sconnesse
e tratti senza tappeti sul pavimento.
Ma per tutto il tempo
ho continuato a salire
e ho raggiunto pianerottoli
voltato angoli
e qualche volta ho camminato nel buio.
Quindi, ragazzo, non tornare indietro.
Non fermarti sui gradini
perche’ trovi che salire e’ difficile.
Non cadere adesso
perche’ io vado avanti.
Sali con me..
La vita per me
non è stata una scala di cristallo.”
Langston Hughes
Ogni tanto vale la pena di fermarsi a riflettere.
Così vera!
Grazie Sciura Pina perchè te sei l’esempio di questa scalata.
Un abbraccio forte.
Bella. Ogni tanto ce lo dobbiamo ricordare..
Verissimo, andiamo sempre al più facile, al più morbido, al più bello, al più pre-masticato, al prefabbricato, al preragionato.
Mi permetto di riportare una poesia che personalmente mi parla più di mille discorsi e sermoni, che trovo attinente a quella postata e che mi piace tantissimo:
DAI IL MEGLIO DI TE
Se fai il bene, ti attribuiranno
secondi fini egoistici.
Non importa fa’ il bene.
Se realizzi i tuoi biettivi,
troverai falsi amici e veri nemici.
Non importa realizzali.
Il bene che fai verrà
domani dimenticato.
Non importa fa’ il bene.
L’onestà e la sincerità
ti rendono vulnerabile.
Non importa, sii franco ed onesto.
Da’ al mondo il meglio di te,
e ti prenderanno a calci.
Non importa, da’ il meglio di te.
Madre Teresa di Calcutta
Di recente io ho ricevuto questa:
Lentamente muore
Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
(P. Neruda)
…..ma solo d’uno i giorni son perduti,
di chi in oscura ottusità dimora
e, sazio delle pene quotidiane,
la fiamma della vita sempre ignora.
è di H. Hesse e confesso che la prima parte l’ho scordata, ma anche questa come la tua bellissima citata, aiuta a spingerci un pò più avanti, a osare anche un pò oltre la nostra stessa fantasia
eggià 🙂
bellissima anche quella riportata da ariss di Madre Teresa di Calcutta…
un saluto