Durante l’estate, chi legge questo blog lo sa, a parte i due mesi trascorsi in Valsassina, tra le montagne che amo, mi sono concessa una vacanza di cinque giorni in Valle d’Aosta con mio marito.
A parte le scarpinate, tra monti e valli in fior, venerdì 17 agosto, alla faccia della superstizione, vista la giornata serena e ventosa, abbiamo deciso di imbarcarci sulla funivia del Monte Bianco per raggiungere il rifugio Torino e punta Helbronner alla non trascurabile quota di di 3462 metri sul livello del mare.
Superata la momentanea assenza di fiato (siamo due vecchietti pieni di acciacchi perbacco), ci siamo fiondati sulla terrazza panoramica giusto in tempo per scoprire che mentre il versante italiano era limpido e sgombro dalle nubi, quello francese offriva lo spettacolo di un mare bianco in continuo movimento, dove era difficile scorgere il labile confine tra i ghiacci e le nuvole.
Per un tempo che mi è sembrato brevissimo (in realtà siamo rimasti sulla terrazza per più di un’ora a una temperatura di 0°) mi sono riempita gli occhi di uno spettacolo dalla bellezza indicibile e ho avuto veramente l’impressione di sfiorare il cielo.
Credo che sia impossibile conservare la lucidità e la razionalità di fronte alla bellezza pura che non si può spiegare, ma si può solo ammirare ammutoliti e stupiti.
Come siamo piccoli e opachi davanti alla maestosa grandezza della natura….