E’ finita la prima settimana di lavoro, da lunedì si riparte con i ragazzini, ma devo dire che (come raramente succede) benchè fosse una settimana di programmazione e riunioni non è stato tempo perso, anzi ho l’impressione che si sia lavorato bene, senza tanti fronzoli e inutili chiacchiere e questo è già un fatto positivo.

Nel tempo libero ho cercato di riorganizzare la casa dopo due mesi in montagna, ma con poco successo: evidentemente sono pronta a rientrare nei panni dell’insegnante, ma per quelli della casalinga devo ancora lavorarci su.

Tra le altre cose ho dedicato qualche ora a riordinare le mie foto e mi sono ritrovata in piena nostalgia delle mie montagne, delle passeggiate, dei panorami che si spalancano via via che si sale di quota.

Ne vorrei proporre una che mi piace moltissimo: è stata scattata in Val Ferret, alla metà di agosto, durante una passeggiata caratterizzata da un acquazzone mattutino che ha lasciato il posto, nel pomeriggio, all’affacciarsi di un timido raggio di sole.

Durante il tragitto di ritorno dal rifugio Elena mi è caduto lo sguardo sui ghiacciai, proprio mentre un ragazzino affrontava l’ultima salita e immediatamente ho catturato l’immagine che, secondo me, dà una sensazione di solitudine, ma non di abbandono, si tratta della solitudine della montagna che è fatta di fatica, silenzio, riflessione, dialogo con se stessi e panorami stupendi.