Se proprio non se ne può fare a meno, parliamone…

Non ho intenzione di commentare la notizia, che in questi giorni tiene banco, della maestra che ha tagliato la lingua di uno scolaro, non ho abbastanza elementi di giudizio anche perchè mi rifiuto di credere che un’insegnante, sebbene esausta ed esasperata, possa commettere azioni di questo tenore.

Mi addolora l’idea che, di questi tempi, la scuola salga agli onori della cronaca per avvenimenti per nulla edificanti: fateci caso, si va dagli episodi di bullismo, ai reality caserecci prodotti in proprio dai ragazzi e messi direttamente su Youtube, alle punizioni corporali di stampo medievale.

E’ vero, le buone notizie non fanno notizia, ma penso alle migliaia di insegnanti che ogni giorno tirano faticosamente la carretta cercando strategie e metodi innovativi, a costo zero, per svolgere al meglio il proprio lavoro e mi immagino con che rabbia e che senso di frustrazione vedano gettare alle ortiche i loro sforzi e mettere alla berlina la “scuola” alla quale dedicano fantasia, energie e capacità.

Perdonate lo sfogo di un’insegnante che ha sempre cercato, pur con i suoi limiti e le sue difficoltà, di dare il meglio di sè e che ha conosciuto, nella sua lunga storia nella scuola, prima come discente e poi come docente, persone eccezionali capaci di lasciare un’impronta duratura del loro lavoro quotidiano di educatori.

scuola rurale

13 pensieri su “Se proprio non se ne può fare a meno, parliamone…

  1. Laura

    Parlo da studentessa e ti dico che anch’io sono addolorata per tutte le brutte notizie che sento riguardo alla scuola in questo periodo.

    Non so come commentare l’ultima notizia riguardante il “taglio della lingua” da parte dell’insegnante, ma credo che sia dovuto solo ad un “gioco finito male” e dubito seriamente, non voglio neanche tenere in considerazione l’opzione, che l’insegnante l’abbia fatto di proposito.

    Per me la scuola è stata una parte importante della mia vita e conserverò sempre un bellissimo ricordo dei miei cinque anni alle superiori e, soprattutto, dello splendido rapporto che ho instaurato con i miei insegnati: persone stupende, persone che spero di non perdere mai.

    Ultimamente sono andata a trovarli e li ho visti stanchi e preoccupati perchè più passa il tempo, più diventa difficile svolgere il loro lavoro, perchè i ragazzi peggiorano di anno in anno. Ed è vero, lo notiamo anche noi ex-studenti che abbiamo solo qualche anno di differenza con le “nuove matricole”.

    Leggo notizie di tutti i tipi ultimamente e resto senza parole. Soprattutto per quanto riguarda quei ragazzi che hanno toccato il sedere alla professoressa e, non contenti, hanno messo il filmato su internet, ed ora ad essere indagata è la prof. Com’è possibile?

    Credo che invece di mettere solo sotto accusa gli insegnanti, bisognerebbe affrontare seriamente la questione con i ragazzi che, a quanto pare, non si rendono neanche conto della gravità dei loro gesti.

    E soprattutto credo che vada rivalutato il ruolo dell’insegnante nella vita di un ragazzo-studente perchè svolge una funzione assai importante, non solo in quanto mezzo di trasmissione di cultura, ma perchè può veramente diventare un punto di riferimento nella vita, un amico su cui contare sempre.
    Per me è stato così. Ora i casi sono due: o sono un’aliena ad avere un buon rapporto con i prof oppure c’è un grave problema nella nostra società.
    Vedete voi. Io ho già formulato la mia risposta, e non è la prima opzione.

  2. FulviaLeopardi

    fa più notizia una maestra “borderline” che cento che si fanno il “mazzo”, è sempre stato così e sempre così sarà…adesso è pure peggio che certe notizie hanno una risonanza maggiore rispetto a qualche anno fa

  3. oscar ferrari

    Io credo che la persona che al momento stia soffrendo di più è proprio la protagonista di questa storia. Per lei nessuna parola di conforto, eppure alla fine si tratta solo di uno scherzo di cattivo gusto andato male

  4. Signor Ponza

    Io sono d’accordo con te. Anche se devo essere sincero sono stato fortunato ad avere insegnanti con i quali era possibile avere un rapporto serio, che continua con alcuni. Sabato, per esempio, li rivedrò e sarà un piacere.

  5. Laura (Filosoffessa)

    Coraggio, cara Sciura Pina,
    per gli impiegati pubblici che fanno onestamente e con passione il proprio lavoro non c’è riconoscimento.
    E purtroppo la gogna è alimentata dai mass media, che evitano accuratamente di parlare delle cose importanti, cioè di come sono ridotte la sanità, la giustizia, l’istruzione, la cultura “di Stato”, che sopravvivono a stento proprio grazie a quei pochi che fanno onestamente e con passione il proprio lavoro.
    Che la forza sia con te!

  6. Captain's Charisma

    Io ho sempre visto il ruolo dell’insegnante, come uno dei più ostici…mai una sola lode, sempre e solo critiche da parte di tutti…e poi non ho mai capito il perchè di questo voler sempre e solo parlare del brutto e dello sbagliato e mai di quel che funziona…continua sulla tua strada…

  7. #Capitano

    Le notizie assurde di questi tempi sul mondo della scuola sono una fetta che rispecchia fedelmente la torta avariata della nostra società. Non voglio fare il perbenista o il conservatore, non sono ruoli che mi si addicono… però cosa cavolo sta succedendo?
    Io ho quasi 23 anni quindi non ho molta memoria storica a riguardo, ma, quando io andavo a scuola, notizie come queste avrebbero rasentato la fantascienza!

    Mah… comunque grazie per le parole che hai lasciaot sul mio diario, ieri ho proprio toccato il fondo ma invece di continuare a scavare ho deciso di risalire. Forse un giorno affonderò del tutto, ma credo che quel giorno sia ancora molto lontano!!

    BUENA VIDA Y SUERTE

  8. erika

    Condivido quello che hai scritto.
    Uno dei problemi fondamentali di questo tempo è proprio l’Informazione.
    Non si tende più a cercare la verità, bensì la notizia, l’untore, il mostro da sbattere in prima pagina.
    Non si pensa alle conseguenze. Si scava nel torbido. Come ultimamente si fece per il delitto di Erba. Il cui marito della vittima, fu addirittura considerato inconfutabilmente colpevole solo perchè portava cappucci e occhiali scuri…Parole del tg….
    Ricordo la mia maestra, che faceva il suo dovere in maniera ineccepibile e contribuì a sviluppare il mio amore per i libri.
    Ricordo i miei professori, tra loro qualcuno era totalmente inadatto, ma gli altri erano semplicemente eccezionali.
    Ho sempre avuto l’impressione che si tenda a sottovalutare la carica dell’insegnante. Che comunque ha un ruolo fondamentale nella crescita dei ragazzi.
    Io posso solo ringraziarli i miei.

    ciao

  9. Vendostelle

    Beh..ci sono ragazzini al giorno d’oggi che se io fossi un’insegnante con la pazienza che mi ritrovo userei il fucile almeno sono sicuro che ce n’e’ uno in meno!!!

  10. Fix Me

    Io non prendo proprio in considerazione il fatto che la maestra abbia voluto tagliare la lingua al bambino di proposito e sinceramente penso che il suo fosse quasi uno scherzo. Non so bene come la vicenda sia andata, ma penso che la prima a starci male sia proprio la maestra anche se dovete anche pensare ad un bambino che non solo ha sofferto, ma probabilmente soffrirà ancora
    ç_ç Nn so più cosa pensare, anche se comprendo la tua posizione. C’è da dire che si sa, gli unici aspetti che vengono messi in risalto sono sempre quelli negativi. Si nota di più la professoressa fuori dagli schemi che quella “normale”… non so se mi sono espresso bene, ma vado di frettuccia 🙂 😉
    Zauuu

  11. elrond

    Fortunatamente c’è gente consapevole della distorsione mass-mediatica degli eventi.
    Purtroppo tanti (i più) amano crogiolarsi processando eventi che non conoscono e, cosa ancora più grave, che non hanno alcuna intenzione di conoscere più a fondo. Mancano della capacità quanto della volontà di farlo.
    Una ragazza di ventidue anni (i 22 anni di QUESTA generazione) che fa l’insegnante di sostegno e che si ritrova da sola a gestire una classe intera… Vi sembra normale?

  12. FalenaEbbra

    Io conservo un ottimo ricordo della mia maestra delle elementari che ci faceva ascoltare la musica classica (Vivaldi, e Verdi, insegnandoci l'”Aida” a memoria), una donna forte e dolce che putroppo fu consumata da un cancro troppo giovane.
    Anche gli insegnanti del liceo sono rimasti dei capisaldi della mia crescita intellettuale e morale, ognuno con una sua peculiarità…vorrei che in tutti rimanesse intatta questa dolce e riconoscente nostalgia verso persone che hanno portato avanti (e si spera lo facciano ancora oggi) con generosità e dedizione una vocazione ed una missione, anche se a volte, purtroppo, ingrata.
    Quando penso alla scuola mi piace pensarne così.

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