Archivi giornalieri: 6 Marzo 2007

Problemi e ancora problemi….

Per la quarta volta, dall’inizio dell’anno, la mia linea adsl mi ha abbandonato….

Scrivo da un computer “ospitale”, ma non so se, e soprattutto, quando potrò tornare a farlo da un ambiente un po’ più familiare….

Per ora resto in attesa di tornare a comunicare col mondo…un abbraccio a tutti da questa specie di Robinson Crusoe del web.

Tristezza…

Ieri le mie montagne hanno visto la morte di tre scalatori, sono notizie che non vorrei mai sentire, che mi rattristano profondamente, perchè mi sento in qualche modo tradita.

Il giornale parla di alpinisti esperti, con l’attrezzatura a posto, con il clima giusto: eppure, in montagna (come in mare, come alla guida dell’auto, come in centinaia di altre situazioni) il passo falso è sempre in agguato.

Anch’io sono consapevole di aver rischiato la vita in diverse occasioni, magari tentando una ferrata, o percorrendo un sentiero particolarmente esposto, oppure affrontando, senza la dovuta attenzione, un percorso banale, quando va tutto bene si parla di rischio calcolato, ma basta un niente perchè qualcosa vada storto.

Ricordo una volta, in cima alla Grigna settentrionale, una montagna bellissima ma infida (anche se meno pericolosa della sua vicina:la Grignetta), di essere stata colta, proprio in cresta, quando manca meno di mezz’ora al rifugio Brioschi, da un temporale salito improvvisamente dal lago, uno di quei temporali che si addensano verso mezzogiorno nelle giornate calde e si scatenano con inaudita violenza.

Camminavamo in fila, senza parlare, sullo stretto sentiero battuto dal vento, scivolando sui sassi resi viscidi dalla grandine, con i fulmini che ci cadevano vicinissimi facendo tremare la montagna e proiettando la nostra ombra sulla roccia.

Era impossibile tornare indietro, pericoloso fermarsi e quindi bisognava proseguire velocemente, cercando di liberarsi degli oggetti metallici e dei vestiti fradici che ostacolavano i movimenti.

Eppure alla partenza, quattro ore prima, la giornata era splendida, senza neppure una nuvola, senza vento e noi eravamo in forma, scarpe e vestiti giusti , camminavamo con passo regolare soffermandoci solo per riprendere fiato, ammirare il panorama della valle e scattare qualche indimenticabile fotografia.

Quella volta andò tutto bene, arrivammo al sicuro nel rifugio e si scatenò l’inferno che durò una ventina di minuti, poi, come era cominciato, il temporale si dileguò tornò a splendere il sole.

Quando il sole torna a splendere si dimentica la paura passata, si sorride della propria debolezza, ci si fa beffe del pericolo e della propria fragilità e si è pronti a ricominciare.

rifugio brioschi