Archivi giornalieri: 31 Marzo 2007

5 sogni…

Sono stata tirata in ballo da Ste per l’ennesima catena di Sant’Antonio.

Cinque sogni per cui farei carte false:

  1. Andare finalmente in pensione (potevo farlo nel ’95, ma allora mi era sembrato prematuro 🙁  )
  2. Andare a fare un viaggio in Patagonia.
  3. Fare trekking in Nepal.
  4. Potermi permettere un autista…
  5. Dormire per 24 ore filate

Passo la palla a Kromeboy, Gianluca, Bangiu, l’Elefante e Franciov…
Buoni sogni a tutti…………

…E poi diventano grandi.

Quando sono in terza media e l’anno scolastico è agli sgoccioli vengo afferrata da una specie di inquietudine, mi illudo che sia l’imminenza degli esami, con tutti gli adempimenti e le lungaggini burocratiche che comportano, ma in realtà non è così.

Piano piano prendo consapevolezza che i bambini di tre anni fa sono cresciuti, non solo fisicamente, ed è giunto per loro il momento di andarsene, di affrontare l’esperienza della scuola superiore, di lasciare l’ambiente “protetto” in cui hanno vissuto per tre anni.

E’ naturale ed è giusto che sia così, ma ai ragazzi mi affeziono e mi fa un po’ dispiacere il senso di aspettativa con cui si proiettano verso il futuro, lasciandomi qui a ricominciare di nuovo dalla prima.

So che potrei sembrare egoista, ma è difficile fare i conti con i sentimenti.

So che li incontrerò spesso per strada, il paese è talmente piccolo, so che qualcuno mi correrà incontro festoso per raccontarmi i suoi successi, mentre qualche altro cercherà di evitarmi per paura di domande incresciose.

Quanti ne ho visti passare!

Qualcuno ha frequentato con successo Università prestigiose, qualcuno è diventato un serio artigiano, qualche ragazza spinge per la strada una carrozzina o tiene per la mano un bimbo, mentre si avvia alla scuola elementare, qualche altra ha l’aspetto sicuro di una donna in carriera, qualcuno è felicemente sposato, qualcuno ha visto naufragare il suo matrimonio, qualcuno viene a scuola per il colloquio con gli insegnanti, facendomi così scoprire che ormai sono arrivata alla seconda generazione.

Stando sempre in mezzo ai ragazzini non mi rendo conto del passare del tempo, mi sembra di essere sempre la stessa, nonostante i capelli grigi, gli occhiali da presbite e il fisico non più scattante.

E’ un bel lavoro il mio: ogni tre anni mi consente di ricominciare, come se fosse un elisir di eterna giovinezza, ogni volta mi consente di affrontare una nuova sfida, di vivere di nuovo la stupenda avventura di stringere rapporti umani con dei bambini ed aiutarli a diventare adolescenti, mi permette di lasciare un’impronta nella loro vita…spero solo di non far danni.

foglie dorate