I menhir di Obelix.

mont saint michel

Quando eravamo giovani mio marito (che allora non era ancora mio marito) ed io abbiamo viaggiato molto, attraversando l’Europa talvolta in modo fortunoso, con zaino e tenda che ci davano l’aspetto di profughi e pochissimi soldi in tasca.

Dopo sposati e soprattutto dopo la nascita del cucciolo di casa ce ne siamo stati un po’ quieti, ma non appena il piccolo è stato in grado di sopportare le fatiche de turismo di massa, abbiamo ricominciato a girare: facevamo brevi viaggi che interrompevano la lunga vacanza in Valsassina.

Ricordo ancora un’estate in Francia, quando il piccolo aveva circa dieci anni, un itinerario che mio marito aveva studiato nei minimi particolari perché, ogni giorno, ci fosse qualcosa di interessante per un bambino curioso come il nostro.

Viaggiare con i bambini non è sempre facile, spesso le mete che ci interessano li annoiano, i lunghi tragitti in auto li affaticano, i cibi ai quali non sono abituati li destabilizzano, sono a disagio se cambiano letto e alla fine tutti quanti, genitori inclusi, sono così esausti da desiderare solo di tornare a casa, ma se ogni giorno c’è una sorpresa, una scoperta allora il viaggio diventa veramente piacevole.

E così, nel nostro viaggio in Bretagna, il piccolo poté visitare un sommergibile a Nantes (dove la guida gli fece suonare la sirena d’immersione), finse di sollevare un menhir a Carnac (come il suo idolo Obelix), contribuì ad accendere il faro di capo Saint Mathieu vicino a Brest, si aggirò per un castello reggendo un enorme mazzo di chiavi (che la guida di turno gli aveva dato in custodia) e visitò la città dei pirati: Saint Malò.

Ogni giorno aveva qualcosa da raccontare, qualche esperienza da riprodurre nei suoi disegni che lo tenevano occupato alla sera in albergo: il viaggio era diventato un lunghissimo divertentissimo gioco pieno di novità e stupore.

Il clou dell’itinerario fu arrivare al Mont Saint Michel due ore prima di una delle maree più alte dell’anno: ricordo che prima passeggiammo intorno all’isola, sulla sabbia ancora umida, facendo finta di essere palombari sul fondo dell’oceano, cercando conchiglie e relitti, facendo ben attenzione a non avvicinarci alle sabbie mobili (e anche quella è stata un’avventura) poi, al suono delle sirene che annunciano la marea, salimmo sulle mura per vedere il mare irrompere nelle baia.

Come descrivere lo stupore, l’eccitazione, l’incanto di un bambino che può ammirare un simile spettacolo della natura.

Credo che “quella” sera al Mont Saint Michel sia uno dei ricordi più preziosi della nostra vita insieme.

marea

14 pensieri su “I menhir di Obelix.

  1. stefigno

    credo che tuo marito pianifichi sempre e con estrema cura i vostri viaggi…belli i dettagli, per li indimenticabili,,,bravi genitori !!! 😉

  2. Signor Ponza

    Io ho dei problemi con la Francia. Non riesco proprio a farmela piacere fino in fondo, ma questi sono gusti personali. Credo che abbiate fatto comunque una bella cosa. Oggi devo ringraziare i miei genitori che mi han trasmesso la voglia di viaggiare e conoscere, visitare posti ecc… anche quando ero piccolo e avrei preferito trascorrere le intere vacanze sulla spiaggia a fare costruzioni di sabbia.

  3. Sciura Pina Autore articolo

    @fulvia: logicamente abbiamo cominciato con viaggi brevi verso i sei anni, badando sempre a rispettare i suoi ritmi.

    @laura: a noi avevano detto che Bretagna e Normandia sono freddissime anche in estate, ci siamo portati maglioni e giacche a vento…faceva un caldo da scoppiare.

    @captain:anch’io amo molto questi posti, ci sono già passata quattro volte…
    Mont Saint Michel è magico

    @signor ponza: è bello poter trasmettere la passione per i viaggi, io mi sono sempre considerata un viaggiatore, non un turista
    Sciura Pina

  4. MariaNY

    Hai regalato a tuo figlio dei momenti impagabili…anche queste cose lo faranno diventare un adulto ancora migliore…

    Brava!!!

  5. bangiu

    Tanto per non usare eufemismi…: SEI UN MITO, SCIURA PINA!!!!!!!!!!!!!
    Il post delle nottate e del mal di schiena mi aveva già entusiasmata abbastanza… Con questo non ti dico!!! 😀
    Normandia e Mont Saint Michel sono stupendi… Che fortuna, aver visto la marea! E che fortunato, il vostro cucciolo!
    Ti abbraccio

  6. Sciura Pina Autore articolo

    vorrei aggiungere una nota per gli interessati:
    all’ufficio turistico francese è possibile procurarsi un simpatico calendario delle maree (con i giorni di massima) per poter programmare il viaggio in funzione di quello che credo sia uno spettacolo imperdibile.
    Sciura Pina

  7. FalenaEbbra

    Probabilmente la Bretagna sarà una delle mete del mio viaggio di nozze, l’anno prossimo.
    Grazie per aver condiviso con noi questo tenero quadretto, e questo ricordo così intimo. E’ bello e generoso per un genitore far vedere il mondo ai propri bambini.

  8. elrond

    Passare a salutarti e ritrovare i tuoi post è trovare una tazzona di caffè bollente in una giornata di pioggia e gelo, in casa di amici…
    La Bretagna è da tempo una delle mete che aspetto di visitare…

  9. Michela

    Anche io per il prossimo agosto (dal 20 per la precisione) andrò in Francia in camper. Pensi che una bambina di 5 anni possa trovare divertente questa vacanza? (Eurodisney a parte) Dove ha potuto reperire il calendario delle maree?
    Ciao
    Michela

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