Archivio mensile:Gennaio 2017

Tutto finisce.

Visti sul calendario sembravano tantissimi i diciotto giorni di vacanza, eppure sono passati quasi in un lampo tra pranzi e visite a parenti ed amici (alcuni dei quali non vedevo da troppo tempo), tra attese in aeroporto e musei, tra calore e bellezza.

Ed ora si torna a scuola, si torna alla sala professori, alla prima ora di lezione del lunedì, alle aule che è impossibile sapere se saranno calde calde o fredde fredde (le vie di mezzo non sono contemplate), ai ragazzi, i miei ragazzi, che domani, lo so già, avranno un’aria stranita, avranno bisogno di raccontarsi e, invece, dovranno abituarsi di nuovo a trascorrere otto ore fra quattro muri, tra libri e lezioni, tra lavagne e quaderni.

Io mi porto dentro il ricordo di una bella vacanza passata tra persone amiche, la bellezza di Cracovia, l’emozione del volo nel cielo limpido sopra le Alpi e questo mi aiuterà ad affrontare la vita quotidiana, il lavoro, i ragazzi che non ricordano più che la scuola è la scuola, il tempo scandito dall’orologio.

E’ ora di tornare…..

Cracovia

Wieliczka

A Wieliczka, a pochi chilometri da Cracovia,  c’è una miniera di sale fra le più antiche del mondo che è stata usata per le attività estrattive fin dal XIII secolo e che è diventata una delle più interessanti attrazioni turistiche della zona.

La miniera raggiunge i trecentoventisette metri di profondità e ha uno sviluppo di gallerie e cunicoli, per buona pare rinforzati da tronchi d’abete pietrificati dal sale, che misura oltre trecento chilometri.

In realtà la visita copre solo poco più di tre chilometri, ma durante il percorso è possibile ammirare statue di figure storiche e religiose scolpite dai minatori stessi come quella di Niccolò Copernico, che pure visitò la miniera, o come il gruppo scultoreo che ricorda la leggenda di santa Cunegonda.

La creazione più affascinante è sicuramente la grande cappella di Santa Cunegonda, interamente scavata nel sale, con grandi sculture che raccontano la vita di Cristo e lampadari decorati con cristalli di salgemma.

Per la sua importanza storica ed artistica la miniera è stata iscritta nella lista dei monumenti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 1978.

Wieliczka - Miniera di Sale

Wieliczka - Miniera di Sale

Wieliczka - Miniera di Sale

Da sola.

In fondo non mi dispiace viaggiare da sola perché posso visitare città e musei con i miei ritmi, che sono dettati spesso da interessi ed emozioni, mi piace camminare con il passo veloce o salire su di un taxi quando sono stanca di camminare, mi piace fermarmi per pranzare quando ho fame o sedermi in un caffè quando ho bisogno di coccole, senza rispettare orari convenzionali o programmi.

Così ho visitato Cracovia, da sola, senza orari e senza programmi, decidendo dove andare e cosa vedere senza limiti, magari soffermandomi nella piazza  del Mercato in attesa del calare della sera o aspettando, nel cortile del Collegium Maius, lo spettacolo dell’orologio meccanico, con la curiosità di scoprire (o riscoprire) luoghi affascinanti, con lo stupore dell’incontro con l’arte e la bellezza, cullandomi nelle emozioni senza bisogno di parole.

E poi sono finita in un ristorante ebraico nel Kazimierz davanti ad un’anatra in salsa di ciliegie, incuriosita e stupita dai sapori inusuali, seduta ad un tavolo dal quale potevo osservare la sala e gli altri avventori e il  quartiere al di là della vetrina mentre la mente, libera dalle parole, poteva seguire pensieri e ricordi.

Cracovia

Cracovia - Kazimierz

Cracovia - Kazimierz

La fabbrica di via Lipowa.

Al numero quattro della via Lipowa, nel quartiere industriale al di là della Vistola, vicino al ghetto sorge una fabbrica storica che un tempo si chiamava “Deutsche Emaillewarenfabrik” e che, dopo la celebre pellicola di Spielberg, per molti è diventata semplicemente la fabbrica di Oskar Schindler.

Per chi ha visto il film è abbastanza emozionante trovarsi davanti alla facciata dell’edificio, ma l’emozione diventa ancora più forte quando si entra all’interno e si visitano le sale di un museo che racconta la storia dell’occupazione nazista di Cracovia.

Il percorso parte da una città elegante e sorridente vista attraverso gli occhi di un fotografo che, nel suo studio, immortala volti sereni, guardi spensierati, abiti della festa.

Poi la situazione precipita e le sale, attraverso immagini, luci, suoni e allestimenti coinvolgenti, raccontano l’occupazione della città, la creazione del ghetto, le deportazioni, il campo di Płaszów, l’atmosfera cupa e opprimente, le svastiche e le divise tirate a lucido e, sullo sfondo, la vita quotidiana che cerca di mantenersi umana.

La vicenda di Schindler e dei “suoi” ebrei resta un po’ sullo sfondo, come è giusto che sia, è una storia tra le storie.

E’ un museo assolutamente da non perdere.

Cracovia - Fabbrica di Oskar Schindler

Cracovia - Fabbrica di Oskar Schindler

Cracovia - Fabbrica di Osker Schindler

Il Ghetto di Cracovia

“Oggi si fa la storia. Questo giorno verrà ricordato. Tra molti anni i giovani chiederanno, meravigliandosi, di questo giorno. Oggi si fa la storia e voi ne fate parte. Seicento anni fa, quando altrove fu addossata loro la colpa della Peste Nera, Casimiro cosiddetto il Grande disse agli ebrei che potevano venire a Cracovia. Essi vennero. Trascinarono i loro averi in città. Si sistemarono. Misero radici. Prosperarono. Negli affari, nella scienza, nell’istruzione, nelle arti. Arrivarono qui senza niente, niente e fiorirono. Per sei secoli c’è stata una Cracovia ebrea.

Riflettete su questo. Da stasera quei secoli sono una diceria. Non ci sono mai stati.

Oggi si fa la storia.”

(Discorso di Amon Göth tratto dal film “Schindler’s List“)

Cracovia - Il ghetto

Cracovia - Il ghetto

Piazza degli Eroi del Ghetto

Splendida Cracovia.

Cracovia è una città elegante dal fascino un po’ retrò.

Mi piace passeggiare nella grande piazza, tra le bancarelle accostate al grande Mercato dei Tessuti, Sukiennice come si dice da queste parti, o attraversare il mercato coperto tra banchi dove si può acquistare qualche monile d’ambra o indumenti di calda pelliccia.

Mi piace aspettare il tramonto, stringendomi nella sciarpa perché con la sera cala anche la temperatura, e vedere le luci della piazza che si accendono ad una ad una mentre la gente, anche se infreddolita, si ferma ad ammirare i riflessi degli ultimi raggi di sole sulle facciate antiche adorne di fregi.

E poi, dopo aver riempito gli occhi, mi piace entrare in una antica caffetteria, tutta cristalli e legno lucido, e concedermi un espresso (un vero espresso italiano) e una fetta di torta mentre, attraverso la vetrina appannata, continuo a guardare la vita che scorre nella piazza.

Mi piace questa città ricca di storia, di cultura e di arte e mi piace respirare la sua atmosfera.
Cracovia

Cracovia

2017.

E l’anno comincia così, in modo quieto, una fetta di dolce, una tazza di tè, la fiamma di una candela, le parole e i ricordi che affiorano, un’amicizia antica mai dimenticata e ritrovarsi nei pensieri come fosse ieri, ma gli anni sono passati e le ragazze che eravamo sono diventate delle vecchie signore, con i capelli grigi e qualche ruga di troppo.

Oggi ha un senso essere qui: il primo giorno dell’anno ci parla del tempo, del passato e del futuro, della nostalgia e della speranza.

Buon Anno!

Cracovia