Italiano e no.

Si propone l’esame di lingua italiana per gli stranieri che vogliono aprire un esercizio commerciale nel nostro Paese, immagino si tratti di una prova scritta e di una prova orale, visto che, a voler ben guardare, il nostro idioma qualche discrepanza tra grafia e pronuncia la presenta.

Non ho quasi nulla in contrario a patto che, in nome dell’uguaglianza tra i cittadini che è il fondamento della nostra convivenza civile, alla stessa prova siano sottoposti anche gli autoctoni.

Penso che si scoprirà, non senza qualche stupore, che l’italiano è territorio incognito anche per molti che, in questo Paese, sono nati e vivono da sempre.

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