L’innegabile successo del Carroccio  alle ultime elezioni amministrative comincia a sortire i suoi effetti, il rafforzamento del partito del nord (che ormai non è più relegato solo al nord, ma comincia a dilagare anche verso la capitale) non può che avere, come logica conseguenza, unadecisa influenza sulla politica nazionale.

Dopo le prese di posizione dei governatori di Piemonte e Veneto ora è la volta del Friuli che propone graduatorie regionali per il reclutamento degli insegnanti.

Basta con gli insegnanti che vengono dal sud a “rubare posti di lavoro” grazie a punteggi più alti perchè al sud è più facile laurearsi a pieni voti, basta con gli insegnanti che non conoscono la lingua locale, le tradizioni e non sanno neppure (orrore) cucinare la polenta: è ora che, nelle scuole del nord, si privilegi chi è nato (o risiede) al nord: della serie “moglie e buoi” (e non solo) dei paesi tuoi.

Certo i malvagi insegnanti provenienti dal sud occupano le cattedre e poi se ne tornano a gambe levate a casa (ammesso che riescano a ottenere il trasferimento in questa realtà scolastica di tagli al personale) danneggiando la continuità didattica.

Ho l’impressione che questa visione limitata e territorialistica della scuola sia come minimo anacronistica in questo mondo, che lo vogliamo o no, sempre più globalizzato.

Ho anche l’impressione che una legge del genere, qualora venisse approvata, avrebbe anche un sapore vagamente incostituzionale.

La proposta, comunque vada a finire, dimostra però come la Lega, dopo la netta vittoria elettorale, stia presentando il conto e si stia impegnando a portare sempre più in alto l’asticella delle richieste.

Ho l’impressione che ne vedremo delle belle.