Il giuramento di Ippocrate recita, tra l’altro:

Giuro:

... di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica;

di prestare assistenza d’urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell’Autorità competente….

Forse ciò che racconta la stampa non è corretto, forse è esagerato, forse c’è un’interpretazione in chiave razzista, forse i fatti si sono svolti in modo diverso da come riportato dai giornali: questo dovranno deciderlo i magistrati.

E’ tuttavia agghiacciante che, se i fatti si sono svolti come racconta la famiglia (…e uso il “se” unicamente perchè mi ripugna profondamente l’idea che un fatto simile possa avvenire in un ospedale del mio Paese) una bambina sia morta per un ostacolo burocratico che nessuno ha pensato di aggirare.

Voglio sperare di vivere ancora in un paese dove il diritto alla salute sia rispettato, per tutti.

Voglio credere che il giuramento di Ippocrate conti ancora qualcosa.