Una sera della primavera dello scorso anno, durante una accesa campagna elettorale per le elezioni comunali, sono uscita dalla sala , dove si svolgeva l’ennesima riunione, per prendere una boccata d’aria e mi sono ritrovata a scambiare quattro chiacchiere con un esponente della Lega locale, nei piccoli comuni può succedere anche di scambiare quattro chiacchiere col “nemico”perché, per quanto sia acceso il dibattito politico, ci si conosce tutti e, magari, sotto sotto c’è anche della stima reciproca.

Si parlava di programmi e io sostenevo che, a mio parere, il compito della politica non è solo quello di seguire le pulsioni e le paure della gente, adeguando le proprie scelte al sentire comune.

Io sostenevo che il compito della politica è quello di progettare il futuro, immaginare un paese più vivibile, nel quale tutti  collaborino per costruire la convivenza civile, e proporre un programma serio e credibile per realizzarlo.

Il mio interlocutore rispose con un tono vagamente beffardo: “Ed è per questo che non vincerete mai”.

Alla fine, invece, abbiamo vinto.

Ecco, secondo me il compito della politica è proprio questo: saper guardare, saper ascoltare e avere la concretezza e la fantasia per progettare un sogno.

E poi impegnarsi per realizzarlo.