Archivi giornalieri: 9 Aprile 2010

Libri sì, libri no.

E’ primavera, è tempo di nuove adozioni (o di riconferme) dei libri di testo, la sala professori si popola di personaggi più o meno ignoti, muniti di una tabella con i nomi dei docenti, la materia d’insegnamento e il titolo del libro di testo in uso.

La domanda di rito è, invariabilmente,: “Professoressa lei cosa insegna?”

Rapida occhiata alla tabella suddetta e poi parte un dialogo, dalle battute incredibilmente sempre uguali, che potrei ripetere a memoria (l’esperienza più che trentennale qualcosa ti insegna).

Quest’anno insegno in una terza e, almeno teoricamente, sono nell’anno giusto per le nuove adozioni quindi ascolto con pazienza e, qualche volta, anche con interesse ciò che il mio interlocutore ha da propormi.

Tuttavia mi guardo bene dal dire che nella mia classe, già da tre anni, non è stata acquistata l’Antologia e, limitatamente alla terza, neppure il testo di geografia.

Arrivata alla fine del percorso triennale posso giudicare l’esperienza positivamente: abbiamo costruito insieme i libri di testo e i ragazzi, a giudicare dai test svolti periodicamente, hanno imparato esattamente come quelli che hanno studiato sui libri.

Certamente è stato richiesto a loro  un maggior ordine nell’organizzazione degli appunti, delle ricerche e delle fotocopie, ma, dopo un iniziale comprensibile disorientamento, hanno imparato a lavorare spediti come se niente fosse.

Certamente il mio carico di lavoro, nella preparazione delle lezioni e dei testi, è aumentato, ma avevo a disposizione la possibilità di una scelta praticamente illimitata di letture e di argomenti che mi ha permesso di spaziare tra testi in prosa, poesie e saggi critici, senza i limiti necessariamente imposti dall’antologia, per così dire, preconfezionata.

Certamente è stata di grande aiuto la LIM, una vera e propria finestra aperta sul mondo e sulla pluralità delle informazioni.

Vista la positività dell’esperienza penso proprio che, per il prossimo ciclo, continuerò a lavorare in questo modo e magari eviterò anche l’adozione del testo di grammatica, pur nella consapevolezza che, se dovessi accorgermi di una eccessiva difficoltà di adattamento da parte dei ragazzi, potrò sempre fare marcia indietro.