Ormai è un classico.

La tradizione vuole che ogni anno le tracce della prova d’italiano della maturità contengano almeno uno svarione, di conseguenza ormai la curiosità non si concentra tanto sui temi trattati ma sulla caccia all’errore.

L’anno scorso era toccato a Dante, questa volta a Montale e alla confusione (che ha vagamente il sapore di un lapsus freudiano) tra una figura femminile e un ballerino russo.

Come lo scorso anno resto costernata, mi sembra incredibile che degli “esperti” incaricati di studiare le tracce non si prendano la briga di controllare fino all’ultima riga, fino alla più remota sfumatura e si espongano al rischio di sbagliare in modo così plateale.

E che dire di un’istituzione che, nel momento in cui si accinge a valutare la preparazione degli studenti, dimostra di essere impreparata?

Per cortesia, metteteci un po’ di attenzione!

7 pensieri su “Ormai è un classico.

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  2. maria angela

    Robinson Crusoe, ho letto da qualche parte, trova nella sua isola il “negro” Venerdì non potendo trovare una donna che poteva creare problemi, fate voi quali: maternità, loquacità, intelligenza, forse superiore. Nel suo essere nero, il buon Venerdì porta con sè l’idea del sesso, anche praticato, sottomesso e basta.

  3. Silenzi d'Alpe

    L’anno della mia maturità (ministro Spadolini) il tema aveva per titolo:” Il sonno della ragione genera mostri”. Anche avevano sbagliato la citazione dell’Autore e i giornali di allora non mancarono di scrivere: il sonno della ragione genera equivoci”. Però … quanta acqua è passata sotto i ponti !

    a presto

  4. Ariss

    Per maria angela:
    bisogna analizzare il romanzo nel contesto storico e sociale nel quale è stato scritto.
    Nel 1719 (anno di pubblicazione del romanzo) la parola negro definiva il colore della pelle delle etinie provenienti dall’Africa, ed ha assunto significati metaforici legati soprattutto alla tratta degli schiavi africani, ad ogni modo la parola negro ed i suoi derivati erano originariamente di uso comune e non dotati di implicite connotazioni negative.
    Il personaggio Venerdì incarna il mito del buon selvaggio secondo il quale l’uomo in origine era un animale buono e pacifico che in seguito è stato corrotto dalla scietà e dallo sviluppo.
    Venerdì è anche il mezzo con cui Crusoe può effettivamente manifestare la sua conversione da ateo a credente, già iniziata con le letture bibliche durante la permanenza sull’isola; difatti tra loro si stabilisce un rapporto paritario, di amicizia: Venerdì accetta di essere l’aiutante di Crusoe, non lo schiavo. Invece all’inizio del romanzo Crusoe vende ad un mercante lo schiavo africano con cui era fuggito dalla nave mori.
    (fonte Wikipedia)

  5. caterina

    Salve!
    Sono morta dalle risate quando ho letto la notizia dai giornali. Il colmo!!! :-)))
    C’era un errore anche in una traccia della seconda prova.

    A presto!

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