Fin da quando ero bambina la fine della scuola mi lascia un po’ smarrita, evidentemente sono un tipo abitudinario e interrompere bruscamente una routine mi destabilizza.

Così questa mattina mi sono alzata un po’ più tardi e ho fatto tutto quanto al rallentatore, indugiando sui gesti che di solito richiedono frazioni di secondo: mi sono scoperta a mescolare oziosamente il primo caffè della giornata, guardando nel vuoto.

E’ inutile far finta di niente: il lavoro mi manca già un po’, ma, fortunatamente, questo strano senso di smarrimento ha breve durata, tra qualche giorno comincerò a sentirmi in vacanza a tutti gli effetti e, pian piano, comincerò a dimenticarmi della scuola, dei ragazzi, del lavoro, poi, verso la fine di agosto, con i primi temporali forieri dell’autunno, comincerò a sentire una acuta nostalgia e a gironzolare intorno alla scuola in attesa che inizino di nuovo le lezioni.

Per adesso mi godo questo limbo, assaporo il tempo che rallenta e mi abbandono all’ozio: tra una settimana dovrò affrontare i lavori di ristrutturazione della cucina e allora addio riposo.