Archivi giornalieri: 4 Giugno 2008

La forza del fuoco.

” Era una gioia appiccare il fuoco. Era una gioia speciale vedere le cose divorate, vederle annerite, diverse.” (R. Bradbury)

C’è un fascino quasi barbarico nelle fiamme che avvolgono ogni cosa, annientano, carbonizzano, distruggono riducendo in cenere fredda e annerita tutto ciò che incontrano, c’è un fascino inquietante nella sua forza, nella luce sinistra che illumina le notti, perchè di notte il fuoco sembra trovare alimento, bagliore inestinguibile che sembra nascere dal buio.

Può correre il fuoco, portato dal vento, con infinite lingue che danzano, sembrano estinguersi e riprendere forza: come negli incendi che avvolgono le foreste nelle notti d’estate, come nei roghi dell’immondizia accatastata nelle strade di Napoli, come nei campi nomadi dati alle fiamme, come nei roghi dei libri nella Germania di tanti anni fa, come nei roghi dell’inquisizione.

Ho paura di questo fuoco che si alimenta di intolleranza, di desiderio di annientamento, di fame e sete di morte, ho paura delle fiamme che si levano all’orizzonte in una nube di fumo nero.

Mi ricorda tanto la scena conclusiva de “Il nome della rosa” con il devastante incendio della biblioteca, simbolo della cieca violenza che travolge ogni cosa con la sua distruzione purificatrice.

E’ tempo che il fuoco ridiventi amico, simbolo di vita e di calore:

Laudato si‘, mi Signore, per frate Focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.”

E’ tempo che cessino le distruzioni.