Il ragazzo è intelligente, ma non si impegna.

Mi ha lasciata molto perplessa la notizia (comparsa sul Corriere della Sera) che riporta le affermazioni del premio Nobel per la medicina Watson, secondo il quale i bianchi occidentali sarebbero più intelligenti dei “negri africani” (lo so che l’espressione “negro” non è politically correct, ma visto il tenore delle affermazioni dello scienziato mi sembra azzeccata).

Premesso che vincere il premio Nobel non fa di uno studioso un “tuttologo”, bisognerebbe capire cosa si intenda per “intelligenza” e come si arrivi a misurarla.

Mi sembra evidente che i test per misurare il QI si basano su presupposti culturali ed esperienziali che, di fatto, li rendono inapplicabili a tutto il genere umano.

Mi sembra altrettanto evidente che quando si parla di aspirazione all’uguaglianza:

…Il premio Nobel riconosce come naturale l’aspirazione umana all’uguaglianza degli uomini, ma «le persone che hanno avuto a che fare con dipendenti neri sostengono che non è vero….

si debba intendere uguaglianza di diritti e di opportunità, non certo di “intelligenza” o di stili di apprendimento o di capacità di risolvere problemi o di esperienza o di cultura, fermo restando che le diseguaglianze non costituiscono giudizi di merito.

Mi sembra inoltre incredibile che un uomo razionale sia caduto banalmente nella trappola degli stereotipi e dei luoghi comuni (gli italiani suonano il mandolino, i francesi mangiano rane,  gli inglesi indossano la bombetta e i neri corrono veloci): da uno studioso, avvezzo a decodificare con “intelligenza” la realtà mi sarei aspettata di meglio.

Ho l’impressione che questo tipo di affermazioni serva solo a richiamare l’attenzione, in sostanza a “sparala grossa” per far parlare di sè anche perchè nell’articolo si allude chiaramente all’arrivo a Londra dello scienziato in occasione della presentazione del suo ultimo libro (un po’ di battage pubblicitario non guasta…).

Vincere un Nobel non fa di uno studioso una persona migliore.

8 pensieri su “Il ragazzo è intelligente, ma non si impegna.

  1. elrond

    Un vero peccato. Un’ottima occasione per un bianco (ops!) scienziato (prima aggravante), dai capelli bianchi (seconda aggravante), che si onora dei aver ricevuto il premio Nobel (terza aggravante) per una scoperta epocale (quarta aggravante) PER STARE ZITTO è andata sprecata.
    Direi…IPOTESI CONFUTATA!

  2. Papà Volontario

    C’è anche da dire che tutte le notizie sono filtrate da giornalisti, i quali si sa, alle volte “manipolano” la realtà per fare uscire la notizia. Oggi come oggi, basterebbe che lo studioso avesse un suo blog o sito personale, in cui pubblichi il suo pensier, per accertarsi personalmente delle sue dichiarazioni.

    P.S. oggi il tuo blog è stato citato da CITY, il quotidiano gratuito di RCS, alla pagina 14, nella rubrica “un blog al giorno”.

  3. Elisabetta

    Sciura Pina, anche la citazione su City…fra un po’ diventa davvero famosa…le veniamo a portare i cocchi sull’isola?!?
    comunque concordo, ipotesi confutata dallo scienziato stesso!

  4. Raffaella

    Più che confutata, mi è sembrata “confusata”; mi si perdoni il neologismo, ma il brillantissimo scienziato, a seguito del vespaio sollevato dalle sue affermazioni, sembra si sia scusato dicendo di “non capire come abbia potuto dire delle cose simili”.
    Azzardo un suggerimento: cambiare pusher?!?
    Ciao Raffa

  5. InquisizioneSpagnola

    Non è la prima volta che una scoperta scientifica viene fatta ritrattare al suo autore perchè non politically correct secondo l’opinione pubblica, già è successo a Galileo Galilei ed altri prima e dopo di lui, sono fattori genetici, e allora? Una passata di bianchetto perchè la verità è scomoda? Aboliamo pure il concetto che per ragioni genetiche i pigmei sono bassi, non fosse mai che ne nascesse qualche discriminazione.

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