Archivi giornalieri: 12 Ottobre 2007

Amarcord: gli esami di riparazione.

Oggi gli studenti sono scesi in piazza per contestare, tra le altre cose, la reintroduzione degli esami di riparazione, i famigerati esami a settembre fonte di incubi e patemi per intere generazioni di giovani menti.

Chi appartiene alla mia generazione li ha vissuti sulla propria pelle e sicuramente ricorda certi anni scolastici con un finale al cardiopalmo, sul filo della sufficienza, quando bastava mezzo voto a compromettere il lavoro degli ultimi mesi, ricorda certe “interrogazioni di recupero” affrontate dopo “secchiate” mostruose che vertevano sul programma di tre mesi, ricorda i calcoli statistici di altissimo profilo per determinare la quota salvezza.

Per l’amor di Dio, un esame a settembre non era un dramma, ma rappresentava un’estate passata sempre con i libri al seguito, costose ripetizioni private e l’atmosfera vacanziera irreparabilmente guastata dalla spada di Damocle dell’esame che ti aspettava là, al varco, al termine dei mesi di riposo.

In alcune materie non avevo problemi, frequentavo il liceo classico e masticavo latino, greco, italiano, storia e filosofia senza gravi difficoltà, mi piaceva anche la fisica e adoravo la storia dell’arte, mentre ho sempre avuto un rapporto conflittuale con la matematica e le scienze, berciò in quelle discipline il mio profitto era decisamente “borderline”, diciamo che mi affidavo alla clemenza della corte contando sul fatto che se mi ero iscritta ad un liceo “classico” e non “scientifico” un motivo doveva pur esserci.

E fu così che in seconda liceo (che corrisponde al quarto anno nelle scuole meno “originali”), dopo una ragionata sottovalutazione della chimica ed alcuni litigi con il professore (era da poco passato il sessantotto e si chiamavano contestazioni studentesche) mi ritrovai rimandata a settembre con un tre.

Come nel peggiore degli incubi l’esame andò male (anche perché in due mesi è veramente arduo imparare una materia praticamente ignota) e fu così che mi ritrovai di nuovo in seconda.

Ora non so quanto avrei potuto imparare di più con i debiti formativi, ma sta di fatto che la chimica non l’ho mai più digerita e penso che “deve” esistere un modo per recuperare le lacune accumulate, ma non ho ancora capito quale sia.