Archivi giornalieri: 18 Ottobre 2007

Il ragazzo è intelligente, ma non si impegna.

Mi ha lasciata molto perplessa la notizia (comparsa sul Corriere della Sera) che riporta le affermazioni del premio Nobel per la medicina Watson, secondo il quale i bianchi occidentali sarebbero più intelligenti dei “negri africani” (lo so che l’espressione “negro” non è politically correct, ma visto il tenore delle affermazioni dello scienziato mi sembra azzeccata).

Premesso che vincere il premio Nobel non fa di uno studioso un “tuttologo”, bisognerebbe capire cosa si intenda per “intelligenza” e come si arrivi a misurarla.

Mi sembra evidente che i test per misurare il QI si basano su presupposti culturali ed esperienziali che, di fatto, li rendono inapplicabili a tutto il genere umano.

Mi sembra altrettanto evidente che quando si parla di aspirazione all’uguaglianza:

…Il premio Nobel riconosce come naturale l’aspirazione umana all’uguaglianza degli uomini, ma «le persone che hanno avuto a che fare con dipendenti neri sostengono che non è vero….

si debba intendere uguaglianza di diritti e di opportunità, non certo di “intelligenza” o di stili di apprendimento o di capacità di risolvere problemi o di esperienza o di cultura, fermo restando che le diseguaglianze non costituiscono giudizi di merito.

Mi sembra inoltre incredibile che un uomo razionale sia caduto banalmente nella trappola degli stereotipi e dei luoghi comuni (gli italiani suonano il mandolino, i francesi mangiano rane,  gli inglesi indossano la bombetta e i neri corrono veloci): da uno studioso, avvezzo a decodificare con “intelligenza” la realtà mi sarei aspettata di meglio.

Ho l’impressione che questo tipo di affermazioni serva solo a richiamare l’attenzione, in sostanza a “sparala grossa” per far parlare di sè anche perchè nell’articolo si allude chiaramente all’arrivo a Londra dello scienziato in occasione della presentazione del suo ultimo libro (un po’ di battage pubblicitario non guasta…).

Vincere un Nobel non fa di uno studioso una persona migliore.