Stento a crederci persino io, ma è già passato un anno da quando ho aperto, timidamente e con qualche perplessità, questo blog.
Un anno fa, visto che le mutate condizioni familiari mi costringevano a passare più tempo in casa, avevo deciso di provare a scrivere di me, di raccattare nel solaio della mia memoria i ricordi più o meno sbiaditi, di dire la mia su quello che capita intorno e così, affidandomi alla consulenza tecnica del mio guru personale, ho iniziato l’avventura di questo blog.
Piano piano ho imparato ad affrancarmi dalla totale dipendenza dal mio tecnico di fiducia e a elaborare le mie pagine secondo i miei gusti (in fondo ho una laurea in filologia classica e decodificare i codici è un po’ il mio mestiere).
Ho cominciato a scrivere, quindi, di me e per me, senza curarmi di avere un pubblico (neanche i venticinque lettori di manzoniana memoria), gironzolando fra gli altri blog in punta di piedi, poi è comparso, al termine di un post, il primo commento e ho scoperto che c’era effettivamente qualcuno che leggeva i miei vaneggiamenti: da allora mi sono sentita circondata da un piccolo gruppo i persone (posso dire di amici?) che nel tempo è andato modificandosi, crescendo di numero, delineandosi con contorni precisi.
Ringrazio tutti per l’attenzione, per la simpatia e per l’affetto che avete voluto donarmi.
Un abbraccio.