Al risveglio.

In questo periodo (incredibile a dirsi) dormo molto profondamente e mi sveglio abbastanza tardi anche perché dalla strada vengono pochi rumori, sono rare le automobili e non si sentono le voci dei ragazzi che vanno a scuola e se non risuonano le sirene di un’ambulanza o i rintocchi a martello di una campana, che mi mettono una grande inquietudine, il silenzio è praticamente totale, interrotto solo dal cinguettio e dal tubare degli uccelli.

Quando mi sveglio così, senza suoni angoscianti, scivolo fuori dal sonno dolcemente e per un momento, un lungo felice momento, la mia mente non ancora completamente lucida non è consapevole di ciò che mi circonda e non mi ricordo (ripeto: per un momento) dell’epidemia, dei numeri, del dolore, dell’isolamento forzato.

Poi la realtà mi piomba addosso come un macigno, ma quel breve momento di serenità mi dà la forza di iniziare la giornata, perché sto bene, perché è un nuovo giorno, perché è un nuovo dono.

Diano d'Alba (Langhe)

2 pensieri su “Al risveglio.

  1. Silvana Lunardi

    Gent.ma Signora Renata, ci conosciamo solo praticamente di vista ( R.S.A. di Cavenago) e mi sono ricordata che lei una volta accenno’ a questo suo blog.
    Ho letto con piacere e interesse i suoi pensieri e la seguirò ancora.
    Buona giornata!
    Silvana Lunardi

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