Ogni tanto…

Ogni tanto mi accorgo che soffro un po’ della sindrome di Peter Pan, non riesco a crescere, non riesco ad osservare il mondo che mi circonda con lo sguardo disincantato di un adulto, mi lascio ancora stupire, mi lascio ancora imbrogliare, non riesco a fare della “dietrologia”, sono diretta e non capisco, o mi rifiuto di capire, i pensieri contorti.

Poi ci sto male, mi sento delusa quando scopro la mancanza di sincerità, quando mi rendo conto che non sempre chi mi circonda è onesto, che non sempre le azioni e le scelte sono guidati da nobili fini, ma, al contrario, hanno, come unico riferimento, il tornaconto personale.

Mi verrebbe da dire: svegliati bimba, sei grande!

Ma non mi piace un mondo di relazioni false, nel quale si deve stare sempre in guardia, il detto “homo homini lupus” non fa per me.

Mi piace guardarmi intorno e scoprire le piccole cose che mi procurano gioia, soprattutto in questa stagione, quando il sole illumina le splendide mattinate serene e, mentre vado a scuola, lo vedo occhieggiare tra i rami ancora spogli e riflettersi sulle prime gemme nuove nuove.

Mi piace sedermi su un molo e osservare l’acqua nel suo perenne movimento, e ascoltare il suo suono, sempre uguale e sempre diverso, quasi ipnotico.

Più che mai sento la necessità di sincerità e bellezza: immagini belle che mi riempiano gli occhi, parole sincere che mi scaldino il cuore.

E invece devo fare quotidianamente i conti con la realtà, con le scartoffie inutili, con i discorsi inutili, con le sigle incomprensibili (…questa mattina una collega mi ha apostrofato alle otto del mattino con un “Come ti regoli con il pecup delle uda?”).

Già come mi regolo?

Semplice non mi regolo, chiudo il cervello e scappo altrove, su quel famoso molo, ad ascoltare il canto delle onde e a tirare briciole ai gabbiani.

Chi vuole restare in mezzo a discorsi e discordie si accomodi per oggi mi chiamo fuori.

Azzurro

11 pensieri su “Ogni tanto…

  1. Captain's Charisma

    A chi lo dici, la sindrome di peter pan mi perseguita…figurati che a volte gli amici mi sfottono perchè dicono che guardi ogni cosa a bocca aperta come un bimbo…cavoli loro 😉

  2. Miky

    Beh … che dirti … quando sento parlare di sindrome di Peter Pan scatta in me una gran voglia di volare ed inseguire i miei “pensieri felici”.
    Continuando a scorrere il tuo post, appena leggo della falsità dei rapporti immediatamente faccio un tonfo … e mi risveglio. Sapessi quante volte mi sono sentito tradito da coloro che pensavo non avessero mai potuto farlo!
    Hai sicuramente ragione … l’unica cosa da fare in questi momenti è: “chiudo il cervello e scappo altrove, su quel famoso molo, ad ascoltare il canto delle onde e a tirare briciole ai gabbiani.”
    Io lo faccio in modo un pò diverso … mi faccio avvolgere dal blu … e cerco di sentirne la voce da dentro … ma il concetto è sempre quello.

    Miky

  3. Gianluca

    Io mi sento tormentato da questa sindrome della “non crescita”.
    Quando sto con altri adulti, mi sento anagraficamente immaturo. Incapace di prendermi responsabilità: a me interessano i giochi all’aria aperta, non me ne frega proprio niente di sistemare il box o la cantina.
    Ogni volta che vedo un prato d’erba continuo a rimpiangere le partite a pallone.
    Spesso, non riesco a farmene una ragione.

  4. Laura

    Mi unisco alla lista degli afflitti dalla sindrome da Peter Pan… e poi sono in questa fase di not più una bimba, ma non ancora una donna… alla ricerca della mia strada, forse passando anche per l’isola che non c’è…

  5. giulia

    Quando ero piccola ero convinta che essere adulti era come varcare una soglia: un bel giorno mi sarei accorta che ero grande e da quel momento il mondo non avrebbe avuto segreti, tutto sarebbe stato possibile, non avrei più avuto dubbi.
    E invece…
    Per fortuna non è così, altrimenti sarebbe ben noioso!

  6. Pepenero

    continuare a stupirsi e a vedere le cose con semplicità sono cose belle quanto rare: sono i “disincantati” a doversi porre il problema, non certo tu! 😉

  7. kiara

    Sono contenta di soffrirne, della sindrome di Peter Pan dico, se così non fosse diventerei grigia, e a me piacciono i colori non v’è dubbio.
    Bel blog, ti spiace se ti linko?
    Un abbraccio.

  8. Laura (Filosoffessa)

    “chiudo il cervello e scappo altrove, su quel famoso molo, ad ascoltare il canto delle onde e a tirare briciole ai gabbiani”

    Da una ‘montanara’ come te non me l’aspettavo! 😉

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