Archivi giornalieri: 19 Maggio 2013

Ludopatia.

“Ludopatia” è una parola che abbiamo imparato a conoscere fin troppo bene, soprattutto in questa devastante crisi economica.

Credo che sia capitato a tutti di vedere nei bar, nelle tabaccherie o in locali dedicati, nugoli di persone davanti alle slot o in adorazione di uno schermo dove compaiono, ogni dieci minuti, numeri in sequenza.

A me è successo e mi sono soffermata ad osservare il ritmo allucinante con il quale le monete passano di mano, infilate in una fessura o versate alla cassa, si tratta di veri e propri piccoli patrimoni che vengono inghiottiti in un pozzo senza fondo dal quale, solo raramente, troppo raramente, una piccola parte viene restituita.

Un tempo c’erano solo i Casinò dove però la clientela era molto limitata: il numero stesso dei locali e le regole di accesso contribuivano a mettere un freno al gioco.

Oggi però si può giocare dovunque, anche a casa propria, davanti allo schermo di un computer e questa facilità di approccio al gioco d’azzardo lo ha in qualche modo sdoganato.

Per molti, purtroppo, l’azzardo è diventato una speranza e questo è molto triste perchè la difficoltà può portare le persone più deboli a non contare più sulle proprie forze, sulle proprie capacità, ma a sperare nel “colpo di fortuna” che non è mai a portata di mano e in questa ricerca si indebitano consumando anche le ultime risorse già esigue.

La ludopatia, dobbiamo rendercene conto, non è solo un comportamento anomalo, è una vera e propria malattia e, come tale, va affrontata non solo mettendo delle regole (come la proibizione del gioco per i minorenni), ma approntando strutture che permettano di curare quella che è per moltissimi una dipendenza e partendo dalla scuola.

Tutti devono fare la loro parte, soprattutto lo Stato che non può nascondersi dietro la foglia di fico della raccomandazione “gioca senza esagerare”.