Archivi giornalieri: 16 Maggio 2013

Tra critiche e insulti.

Forse l’articolo 290 del codice penale (Vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate) è una norma datata che potrebbe configurare una limitazione  della libertà di espressione, ma è una norma prevista, esistente e quindi va rispettata (in attesa di trovare, eventualmente, la volontà e la forza per modificarla).

Tuttavia credo che, prima di stracciarsi le vesti, bisognerebbe fare un po’ i chiarezza tra cosa significa “critica” e ciò che significa “insulto”.

Non credo che l’articolo 290 punisca la critica civile e democratica all’operato delle massime cariche dello Stato, penso invece che serva a tutelare le stesse dagli insulti gratuiti, dalle ingiurie, dalle illazioni, dalle accuse infamanti senza alcun fondamento.

Ho letto, anche di recente, espressioni ingiuriose nei confronti del Capo dello Stato (sia nei commenti ai blog sia su facebook) che nulla hanno a che fare con la critica, magari aspra, ma che sono improntate ad una violenza verbale che sarebbe inaccettabile nei confronti di chiunque (non solo del Presidente della Repubblica) e che nessuna lotta politica può giustificare.

In passato ho già avuto modo di osservare che il confronto politico ormai ricorda più il tifo da stadio (con minacce e insulti annessi e connessi) che non il dibattito: in sostanza la lotta politica si è spostata sulle persone e non sul merito delle idee e questo fatto segna una triste involuzione nel nostro vivere insieme, nel nostro essere Nazione.

Il reato di vilipendio non dovrebbe esistere, in un Paese civile, perchè il vilipendio non dovrebbe neppure entrare per sbaglio nel nostro linguaggio politico o quotidiano.