Nel terzo capitolo dei Promessi Sposi c’è una scenetta gustosa che mi fa sempre pensare: Renzo, dopo che è andato a monte il matrimonio con Lucia, su consiglio di Agnese, si reca da un noto avvocato lecchese, il dottor Azzeccagarbugli, per ottenere qualche dritta legale.
Per non presentarsi a mani vuote il nostro eroe porta in dono quattro capponi che tiene stretti per le zampe, a testa in giù e, visto che è piuttosto agitato, durante il cammino gesticola facendo ballonzolare in modo indecoroso le teste degli animali i quali, da parte loro, ne approfittano per beccarsi a vicenda.
Scrive il Manzoni con la sua consueta ironia:
“Lascio poi pensare al lettore, come dovessero stare in viaggio quelle povere bestie, così legate e tenute per le zampe, a capo all’in giù, nella mano d’un uomo il quale, agitato da tante passioni, accompagnava col gesto i pensieri che gli passavan a tumulto per la mente. Ora stendeva il braccio per collera, ora l’alzava per disperazione, ora lo dibatteva in aria, come per minaccia, e, in tutti i modi, dava loro di fiere scosse, e faceva balzare quelle quattro teste spenzolate; le quali intanto s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura.”
Quella dei capponi di Renzo è una chiara metafora: spesso quando ci troviamo in difficoltà invece di essere solidali e di fare fronte comune con coloro che si trovano nella nostra stessa situazione, tendiamo a “beccarci” tra di noi, accusandoci a vicenda degli insuccessi, cercando di sfuggire alle nostre responsabilità, cercando di mettere in evidenza i nostri pregi in contrapposizione con i difetti altrui, cercando di “chiamarci fuori” anche se, come succede ai capponi, siamo “dentro” in pieno.
Dovremmo comprendere che fare come i capponi di Renzo non è solo dannoso, è decisamente stupido.
Verissimo. Siamo stati tutti, almeno per una volta, capponi.
questa parabola dei capponi fa riflettere, e tu hai riflettuto molto bene.
Però Manzoni è sempre il numero uno ( e dire che alcuni lo vorrebbero togliere dalle scuole per sostituirlo con “il Gattopardo”…)
“sbagliato incapponirsi”, me lo diceva sempre mio nonno! 😉
D’accordissimo. Inoltre, trovo che quel che è peggio sia proprio il non voler (o non poter?) riflettere sul perchè si arrivi alla “situazione-capponi.” Invece, tale riflessione dovrebbe essere autocritica ed estremamente conseguente mentre spesso coltiviamo alibi o non sappiamo distinguere tra i fatti e le nostre, spesso banali velleità. Il che fa… accaponare la pelle.
Certo, troverei folle sostituire il Manzoni con qualsiasi altro Autore italiano: perfino con Gadda, Moravia, Calvino ecc., non solo con Tomasi di Lampedusa.
Ma riserverei un angolino anche al “Gattopardo”, leggendo il quale scorgiamo la genesi di tanti mali nazionali.
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Intanto: non è “icapponirsi”, bensì INCAPONIRSI; cioè: non intestardirsi.
Poi vedo che ci si dimentica sempre del De Roberto de “I viceré” e altro sempre interessante;e ci si dimentica di Vittorio Imbriani che non sarà un classico ma, rispetto a Manzoni, tratta argometi che sarebbero venuti col secolo successivo e che l’idealista Manzoni, il nostro profondo guaio, non si sarebbe mai sognato: tanto che Lucia non ha un corpo fisico. Sul Manzoni troppa gioventù si è persa con l’idealismo che è quanto frega le masse popolari. L’unica nostra dimensione è la realtà. Il resto sono balle.
Queto non significa che Manzoni nel suo romazo non abbia frasi meravigliose che ancora ricordo a memoria e sono passati quansi 70 anni; ma la terra arata di fresco e le stoppie biancastre non le ha messe là il buon dio, mentre la seta rifulge per merito degli uomini: non è ipocrisia?
E nei licei la stessa cosa succede con la filosofia: basta vedre l’indice di un testo scolastico;sempre spazio agli idealisti, mai ai realisti o molto meno; i risultati sono la clase dirigente che abbiamo in genere cialtroni e adulatori del potere..
Caro Padovan
Ma i realisti al tempo di oggi chi sarebbero??
Manzoni ! Numero 1 ! I Promessi Sposi…… Romanzo da Nobel !
Questo romanzo storico , ha il grande pregio di essere stato scritto in Italiano , in un’epoca dove la lingua Italiana era poco usata. Ed e’ stata la sua fortuna . Poi puo’ piacere non piacere a mio parere non e’ un capolavoro. Ma storicamente e’ importante.
Un cappone fece fuggire i galli, però è un giusto dire.